Sale la febbre del sabato sera

Magari si dirà così: l'eterno ritorno del sempre uguale. Il Napoli che avanza lento e che si rivela fatuo nel suo primo approccio con l’Empoli. Attacco leggero che solo la verve di Mertens ha, poi, reso concreto. Tuttavia segnali di ripresa si sono intravisti. Ancora non è una gran cosa, meglio aggrapparsi a questi timidi squilli, che rimestare negli errori di una partita comunque vinta. Piccole spie che potrebbero far levitare l’autostima della squadra, sarebbe importante per sabato, quando il Napoli incrocerà il cammino della Juve. La quale ha messo a nudo, con pochi e mirati colpi, le vanità di una Sampdoria votata a un modulo insostenibile e a un gioco che non corrisponde ai propri giocatori. Juve e Napoli, insomma, hanno dato una prova di forza per scacciare i dubbi che si sono addensati su di loro, quasi bastasse un giorno per dimenticare i malanni di stagione che si portano addosso. Si va, comunque, verso una partitissima attesa da inizio stagione, verso quello che da un paio d’anni è diventato il “classico” del campionato italiano, con i suoi tic antichi e le speranze di chi è alla ricerca dell’anti Juve 2016/2017. Già, ma che Napoli vedremo? Sarri fa di necessità virtù, perso anche l’ultimo attaccante (Gabbiadini squalificato) stende sul suo Napoli il velo del “falso nove”: punte leggere e pericolose come stiletti nel fianchi dell’avversaria. Toccherà a Mertens, Insigne e Callejon risucchiare nel solco della loro velocità una difesa certamente solida, ma tutt’altro che rapida. Non più attacco e avventura, la scelta sarà quella delle verticalizzazioni fulminee? Un sogno per chi non la pensa come Sarri? Beh, sì. A Sarri, però, non mancheranno modo e idee per far salire la febbre di questo sabato sera.

 

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