Da Varsavia un verdetto: il Napoli 2 c’è

Sembrano già lontani quei giorni di sofferenza, quando il new deal del Napoli sembrava annullarsi nella fresca voglia di trasformare il passato in un avvenire vincente. Chi si ricorda più del Carpi, o del Sassuolo, oppure ancora della Sampdoria? E di quanto il Napoli avrebbe potuto fare e non ha fatto? Altri tempi? Beh, non è proprio così. Certi errori vanno osservati, sperimentati e metabolizzati. Insomma, armonia e buonsenso sia nelle scelte che nelle strategie del campo, costituiscono, da sempre, il valore aggiunto. Una nota positiva suona nella notte europea di Gabbiadini e compagni: l’organico ha dimostrato di non sentirsi di molto inferiore a talune corazzate che navigano in questa serie A. Sì, perché se bisogna ancora aggiungere almeno un tassello di qualità, in difesa, e di quantità, a centrocampo, è pur vero che il Napoli 2 funziona bene.

Varsavia ricorda pure che gli esami non finiscono mai. Come un fantasma da guardare dritto negli occhi, la Sarri band ritrova domenica il suo campionato, che tanto l‘ha fatto penare in avvio di stagione. Una storia spesso sbagliata, perché il destino esiste. Ma non c'è storia e non ci sono storie che tengano, stavolta strappare un risultato utile contro il Milan è il segnale per cominciare a credere nella risalita in classifica e non infilarsi nel solito sacco nero. Il dogma non è diverso dal solito: più testa e nervi saldi (così vuole questa partita, non troppo adatta agli emotivi), perché proseguire nella scia dei punti accumulati nelle ultime sette partite (Euroleague compresa) è necessario. Arrivare al terzo posto è un traguardo ipotizzabile, per guardare oltre serve parecchio ottimismo, ma la vita ha molta fantasia. Questo Napoli, più completo nell'organico, e, forse, meno ossessionata da se stesso, tra i migliori dei migliori ci può arrivare.

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