Qualche risposta sulla crisi del gol

Lentamente, tra le pieghe di un attraente ancorché irrilevante gioco,   tra lusinghe e qualche vaniloquio, il bel Napoli, s’è nascosto dietro la sua eterna stagione da eterno secondo. Cosa agita quest’altra notte complicata? La crisi del gol? L’addio di Hamsik? Il 4-4-2 che ha portato Insigne più vicino alla porta e Mertens più lontano dal campo? Milik o non Milik? Domande forse un po’ retoriche, che non celano le tante verità di questo Napoli, costretto a vivere nel limbo di un campionato (abisso Juve, lontanissima quanto il quinto posto) ormai svuotato di emozioni. Un purgatorio come quello nel quale si dibattono l’attacco e i numeri che produce. Non si possono mortificare quaranta palle gol create tra Fiorentina e Torino

Tra l’altro con azioni spettacolari. Cose che fanno perdere la pazienza ai tifosi... e forse pure ad Ancelotti. Perché un altro dei difetti del Napoli è che a volte le gambe sono più veloci delle idee e la percentuale di passaggi sbagliati, oltre a danneggiare la manovra, ostacola la precisione degli addetti al gol. Il resto è il dibattito dei prossimi giorni che gira intorno all’ultimo interrogativo. Ma non era stato fatto il turn over per arrivare freschi a marzo? La freschezza si è vista tutta in quel contropiede 3 contro 2 di metà partita.

 

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