Napoli - Le due facce della stessa medaglia: baricentro alto e difesa facilmente penetrabile

Dopo la cocente doppia eliminazione in Champions League, l’Inter di Simone Inzaghi e il Napoli di Francesco Calzona non vanno oltre il pareggio a San Siro e si concedono un punto a testa, ai fini della classifica, più utile ai nerazzurri che ai partenopei. Contro i probabili futuri campioni d’Italia, il Napoli fatica ad imporre il proprio gioco, facendo registrare un anomalo 51% di possesso palla, a dispetto del 63% della partita con il Torino.

 

Per lunghi tratti della gara, è l’Inter a dominare e il Napoli a soccombere. Sono appena 11 i tiri tentati dagli uomini di Calzona, esattamente la metà della precedente uscita, e 7 le occasioni da gol create, quasi un terzo delle 19 imbastite contro il Torino. Più basso anche il baricentro, posizionato, mediamente tra primo e secondo tempo, a 54.82 metri dalla porta avversaria, chiaramente inferiore ai 57.29 metri della partita col Torino, ma comunque superiore ai 49.16 dell’Inter, che ci racconta di un Napoli aggressivo e audace, nonostante la caratura dell’avversario.

 

Tanti, ma neanche troppi, i tiri in porta concessi all’Inter (6) da una difesa che non riesce a fare meno di prendere gol. Sono ormai dieci partite consecutive, tra tutte le competizioni, che il Napoli subisce almeno una rete. Questo è l’aspetto su cui Calzona deve assolutamente migliorare.

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