Mertens, tutta quella grinta in un uomo così piccolo

Quel ragazzetto dalle leve corte, la statura gnomica e dal baricentro basso si diverte a far impazzire le difese avversarie. Ieri è stata la volta del Cesena, ma possiamo dire che come lui, con quella grinta, non ne vediamo più in campo da tempo. Questo Napoli è figlio delle individualità, dei colpi di genio che ancora sanno regalare alcuni elementi. La manovra arriva quasi sempre dagli stessi giocatori, ma quasi mai con una costruzione veloce dell'azione, il protagonista è il dribbling e quando questo è al centro del palcoscenico sei vittima della forma dei giocatori all'ennesima potenza. Perchè superare l'avversario nell'uno contro uno è questione di esplosività nelle gambe, fiducia totale nei propri mezzi e grande tecnica; le prime due non possono essere sempre presenti nell'arco di una stagione, ed ecco che si presenta la crisi ciclica di 4-5 partite in cui gli azzurri sembrano zoppicare in mezzo al campo. Il belga è sempre stato un asso, insieme a Callejon ed Insigne ha sempre regalato grandi giocate con serpentine in ogni zona del campo. Sia il napoletano che lo spagnolo, però, per motivi nettamente diversi, hanno avuto un calo. Il primo a causa dell'infortunio non ha visto il campo per quattro mesi, il secondo, dopo un inizio scoppiettante, ha spento via via quella fiamma nel suo gioco rendendolo tutt'oggi un giocatore quasi 'normale'. Allora 'Ripartiamo da Dries' verrebbe da dire, ma con quel maledetto turnover applicato da Benitez un giocatore non fa in tempo ad entrare in forma che è il turno di sedersi in panchina perchè il computer comunica che ha raggiunto un minutaggio massimo. Ieri è stato il migliore, ma dalla prossima nessuno può dire se il belga sarà in campo o no, Rafa docet.
[ Leonardo Vivard ]
Twitter: @LeonardoVivard

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