Una squadra ispirata

La porta girevole sulla  Champions lascia passare solo il Napoli. Che si sta avviando, seppure con gradualità e molti caveat, verso la ripresa di quel posto che - finita la spiritosaggine delle 48 ore di Super League - significa la vetrina d’Europa. Ci arriva in condizione, ma fortunatamente senza i postumi delle “avvelenate” dei tempi recenti abbattutesi sulla squadra e su Gattuso. E questo risultato di sfrontatezza e imbarazzante superiorità tattica (Napoli-Lazio 5-2) tutt’altro che scontato, è stato ottenuto grazie alla tenuta del gruppo che si è dimostrato o confermato come il vero «pavimento», solido e incrollabile, sul quale ballano le ambizioni del Napoli. È riuscito a tenere aperte, nei momenti difficili, tutte le connessioni fisiche e mentali, ha assicurato la continuità del proprio cammino, ha introdotto elementi di rinnovati meccanismi nel suo gioco. In virtù di questo sforzo ha conservato la posizione d’aggancio alla Champions, ma non solo. Il Napoli aveva bisogno di una notte come questa , saldamente in Champions, soprattutto per confermare il passo spedito nel girone di ritorno (media punti partita 2,2). Una notte al quinto posto che tende al quarto: l’Atalanta inciampata sulla Roma, adesso è a due punti e col fiatone. Nessun diritto divino, l’Europa va sudata così.  
E poi un grande Insigne, a testimoniare che un Napoli in salute è il paradigma del suo buon momento.

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