Luigi Sepe, portiere dell’Empoli in prestito dal Napoli, è una delle più liete sorprese del campionato italiano. Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni de “Il Corriere dello Sport”, Sepe ha annunciato di aver rinnovato fino al 2019 il proprio contratto con la società partenopea in cui è cresciuto dall’età di 10 anni. Ecco quanto evidenziato da Toniiavarone.it: “Voglio mettermi in mostra e misurarmi con gli altri. Sarà l’allenatore a decidere se meriterò un’opportunità. Sapere che il Napoli crede in me è una motivazione fortissima e ringrazio la società. Giocare per il club in cui sono nato e cresciuto, farlo davanti alla mia gente sarà uno stimolo in più per fare bene. In questi anni credo di essere maturato e di avere la personalità giusta per giocare in una grande squadra come il Napoli”. Si sono interessate a lui anche Roma e Fiorentina, ma l’obiettivo era quello di tornare a casa: “Napoli era il mio primo obiettivo da perseguire fino all’ultimo. Due anni fa giocavo in Lega Pro e sapere che su di me c’era l’interesse di società importanti fa piacere, ma si tratta di ipotesi che avrei preso in considerazione soltanto se il Napoli non avesse dimostrato di credere in me”. Dalla Lega Pro, alla Serie A passando per la Serie B, dove il Napoli lo mandò a far esperienza per testarne le reali potenzialità. Poi, la chiamata dell’ Empoli e l’affermazione anche sul palcoscenico dei grandi: “Empoli è stata la scelta giusta. Un ambiente ideale dove crescere con serenità. Sarri ci dice sempre di giocare seguendo la nostra idea di calcio. Sono sicuro che ci salveremo”. La scuola dei portieri italiani resta la migliore, nonostante il calcio nostrano venga spesso bistrattato e declassato: "Peruzzi è stato l'idolo della mia infanzia perchè la prima maglietta che mi venne regalata era la sua. Tra Buffon e Neuer scelgo Buffon perchè è il Portiere. Il portiere con la maggiore reattività? Gillet. Quello più bravo nelle uscite alte? Sepe".
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