Alla prima apparizione la sua squadra è durata 15 minuti. Alla seconda in campionato è arrivata fino a 50. I tifosi si aspettano che la terza sia quella che si avvicini quanto più possibile al 90' per tenuta atletica e gioco. Potrebbe allora essere una questione di tempo per Sarri? Esoneri dopo sole due giornate di campionato a memoria non se ne ricordano. Eppure allenatori che sono stati messi in discussione anche per una sola partita ce ne sono a decine. Il calcio dà tutto in grandi quantità: fama, soldi, lusso, autostima tranne il tempo. Quella è l'unica cosa che forse davvero si guadagna in questo settore. Dal momento in cui sei ingaggiato da una società sei debitore nei confronti della stessa e dei suoi tifosi. A Benitez di tempo ne fu dato, forse perchè il curriculum era diverso. Anzi, sicuramente. Tutti partono prevenuti e la critica risulta estremamente più semplice con un tecnico che arriva dalla serie B. Ma non è detto che sia un tecnico di serie B. Ogni sconfitta o prestazione indecente del Napoli di Benitez ci si pensava due o tre volte prima di attaccare il tecnico. Perchè Rafa ha vinto la Champions e non solo. E allora la critica è ingiusta. Chiunque può giudicare, ma farlo con obiettività rende la cosa più nobile. Se si discute di un allenatore per la sua carriera è un conto. Se lo si fa prendendo in considerazione un'esperienza in un club allora la storia è diversa. Bisogna saper scindere il curriculum dalla singola prestazione. Con ciò non si vuol difendere Sarri, o attaccare Benitez. Si cerca di dare pari opportunità a due allenatori completamente agli antipodi. Non c'è bisogno di un esperto per intuire chi sia il più vincente tra i due. Basta guardare il luccichio delle medaglie e dei trofei. Il più vincente non corrisponde, però, sempre al migliore per una squadra. Questo, Sarri e soprattutto i tifosi, se lo augurano. Il tempo è pur sempre galantuomo.
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