Quando la classe operaia va in Paradiso

Essenziale, pratico, nessun fronzolo, solo attenzione e sudore. Così il Napoli riemerge dall’ultimo suo naufragio (il ko col Lecce) e sbuca dalle sue acque agitate, nientemeno che contro l’Inter. Poco da stupirsi, però. Perché il decorso del Napoli é proprio così. Qualche giorno ha la sua pena, qualche altro ha la sua gioia. E, quest’anno, le gioie arrivano quando c’è poco da cincischiare e molto da lavorare, soprattutto sotto traccia, come nel caso delle partitissime (Lazio, Juve e stanotte l’Inter). Perché in un match così la determinazione ti viene da sola, non c’è stimolo da trasmettere. La voglia ce l’hai dentro. Che poi si diventi d’attacco e d’avventura una volta e accorti e previdenti in occasione diversa, ebbene: questo è il calcio, baby. Già perché difesa e contropiede è ciò che il Napoli di Gattuso sa fare meglio. Questa squadra non é una scheggia impazzita, se ha fatto meglio contro Juve, Lazio e Inter che con le meno abbienti, più di un motivo c'è. Difesa e qualità nelle ripartenze sono armi inossidabili. Un calcio equilibrato, poco sgargiante, ma figlio di una lunga e prospera tradizione: il calcio all’italiana. 
Insomma, non importa se il gatto è bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi. E se posso aggiungere la mia: non mi appassionano i moduli, mi appassiona chi gioca bene a calcio.

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