Niente da fare per Mertens e Gabbiadini. I due attaccanti non hanno recuperato dai rispettivi acciacchi e non fanno parte dell'elenco dei convocati di Sarri per la sfida di questa sera contro l'Inter.
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NAPOLI ...
Quella offerta ieri, contro il Real Madrid, è stata una prestazione da dimenticare per l’ex Napoli Kim. Il difensore coreano si è perso completamente la marcatura su Vinicius in occasione del primo gol, tentando un anticipo a dir poco azzardato, e ha commesso il fallo da rigore su Rodrygo che ha portato al pareggio del Real Madrid.
Partendo dal presupposto che, a mio avviso, Tuchel è stato un folle a schierare titolare, in semifinale di Champions League, un giocatore che ha visto molto poco il campo negli ultimi mesi, è sotto gli occhi di tutti che Kim stia vivendo una stagione ed un periodo della sua carriera molto difficili. Viene allora da chiedersi quale sia il vero Kim: uno dei protagonisti assoluti dello Scudetto del Napoli o l’ormai terzo difensore del Bayer Monaco, prima riserva di Eric Dier?
Due considerazioni sono obbligatorie. Sicuramente, Kim, come la maggior parte dei giocatori del Napoli, hanno overperformato durante la scorsa stagione, sotto la sapiente guida di Luciano Spalletti. La posizione che il Napoli occupa in classifica, così come l’attuale situazione di Kim ne sono una chiara conferma. D’altro canto, è possibile che Kim abbia sofferto il passaggio in un club ben più prestigioso come il Bayern Monaco. Affrontare giocatori del calibro di Vinicius e Rodrygo dev’essere certamente più difficile di fronteggiare Leao e Berardi, giusto per citarne un paio.
Come dimostrano i fatti, l’addio tra il Napoli e Kim è stato infelice per entrambi. Probabilmente, a quest’ora, con il coreano a fare da muraglia, il Napoli avrebbe preso meno gol e conquistato più punti in campionato (almeno una decina). Mentre Kim sarebbe ancora il beniamino di una tifoseria calorosa come poche, nonché titolare inamovibile della squadra partenopea.
Chi se ne va da Napoli, sa cosa lascia ma non cosa troverà. Kim ne è l’esempio lampante. Eppure, io farei pazzie per riaverlo ai piedi del Vesuvio il prossimo anno, che sia difesa a 3 oppure a 4. D'altronde, utti meritano una seconda chance.
Dopo l’impietosa prova di Empoli, gli azzurri non riescono a riscattarsi contro la Roma di Daniele De Rossi, che costringe il Napoli ad un pareggio, l’undicesimo della stagione partenopea. Il 2-2 casalingo fa scivolare gli azzurri al nono posto in classifica e consente ai giallorossi di mantenersi in scia del Bologna, ancora a quattro lunghezze di distanza.
Sia nel risultato che nelle occasioni create, la partita con la Roma è stata molto simile a quella con il Frosinone. A differenza della trasferta di Empoli, che aveva visto il Napoli tirare soltanto 9 volte, centrando la porta in appena 1 occasione, questa volta i partenopei fanno registrare un totale di 26 tiri, di cui 9 verso la porta difesa da Svilar. Resta ancora da limare la freddezza. Gli azzurri segnano “soltanto” 2 gol, a dispetto dei 3.80 previsti. Confortante anche il dato sui palloni recuperati (42), in aumento rispetto ai 36 di sabato scorso, che ci racconta di un Napoli più aggressivo e battagliero.
Infine, come rarissimamente accaduto in questa stagione, gli uomini di Calzona fanno registrare un possesso palla inferiore alla squadra avversaria (48%), un’inezia rispetto al 73% di Empoli. Dato in contrasto con le tante occasioni da gol create (22). Che si sia trovato, in grande ritardo, il modo di rendersi pericolosi senza tenere troppo e inutilmente il pallone tra i piedi?
Allo Stadio Carlo Castellani, l’Empoli di Davide Nicola si impone 1-0 sul Napoli di Francesco Calzona, che subisce la decima sconfitta in campionato e tradisce, per l’ennesima settimana di fila, le aspettative dei suoi tifosi. Tre punti fondamentali per la squadra toscana che vede la salvezza sempre più vicina.
Pur dominando, come di consueto, il dato sul possesso palla (73%), addirittura superiore al 66% della partita casalinga contro il Frosinone, il Napoli non si rende quasi mai pericoloso, arrivando al tiro in appena 9 occasioni e centrando la porta soltanto una volta. Un terribile e tremendo passo indietro rispetto all’ultima partita che, seppur conclusasi in pareggio, aveva visto i partenopei tirare 20 volte, di cui 8 verso la porta. Le scarse 6 occasioni da gol create impallidiscono rispetto alle 17 di settimana scorsa, così come spaventa il 56% di accuratezza su 18 cross tentati, che denota la scarsa lucidità dei calciatori, in particolar modo i terzini.
Infine, altra settimana, altro gol subito dal Napoli, che continua a non centrare la rete inviolata in campionato da ben 11 partite consecutive. A preoccupare, arrivati a questo punto, non è neanche più la fragilità difensiva, ma la scarsa attenzione dei singoli, che si fanno segnare dopo appena 4 minuti di gioco.
Dopo la strabiliante vittoria di Monza, il Napoli di Francesco Calzona torna con i piedi per terra, pareggiando 2-2 in casa con il Frosinone di Eusebio Di Francesco. I partenopei falliscono nel riscattare lo 0-4 di Coppa Italia e, ancor peggio, perdono altri punti in ottica Europa, con la Champions che sembra attualmente irraggiungibile.
Come di consueto, gli azzurri dominano il dato sul possesso palla (66%), in aumento rispetto alla trasferta di Monza (61%). A conferma della grande pericolosità offensiva, gli uomini di Calzona arrivano per ben 20 volte al tiro, centrando in 9 occasioni lo specchio della porta, una in più rispetto alla partita di settimana scorsa (8). Eppure, segnano soltanto 2 gol, invece di 4, denotando una scarsa freddezza davanti la porta, appena il 22%, un’inezia rispetto al 50% di otto giorni fa.
In calo, di contro, il dato sui palloni recuperati (30), inferiore sia a quello della trasferta di Monza (39) sia a quello dello stesso Frosinone (37). Infine, continua la tendenza negativa della difesa partenopea. Il dato è sconcertante: dall’arrivo di mister Calzona, il Napoli ha subito gol in tutte le partite (16 in 10 match).
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
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