Un tempo si sarebbe detto: il Napoli ha vinto, ma non ha convinto. E, forse, mai sintesi fu più accurata e didascalica. Perché é tutt'altro che banale sostenere che se la banda Benitez é messa così male, come visto contro il piccolo e innocuo Cesena, beh, allora l'aritmetica, che ci tiene ancora a galla per la Champions, più che una ragione di testa diventa solo ragione di cuore. Quindi fa sognare, sperare: invaghisce. Ma non solo: protegge dalle critiche, sempre mal gradite se si vince, tuttavia stanotte come mai doverose. E allora veniamo ai fatti che non convincono. Tremare sino alla fine contro una squadra già retrocessa, non é un buon viatico per chi deve giocarsi le ultime carte sul tavolo del campionato. Se poi queste carte fanno parte del mazzo col quale bisogna cimentarsi prima con la Juve e poi con la Lazio, il dubbio che c'é parecchio da tirar su le maniche, e mettersi a lavorare sodo, ti assale. Ma il tempo c'é? Sì, perché se i ragazzi di Benitez sciolgono nel finale di questa disgraziata stagione le loro (troppe) incertezze e realizzano l'obiettivo minimo (terzo posto) l'amarezza che comunque resterà, sarà più lieve.