La grande bellezza

In questo momento, anche se naturalmente non si sa per quanto, il Napoli è la squadra italiana che più è sulla via giusta per essere protagonista di questo campionato: sette punti in tre partite, sette gol fatti e uno subito. Adesso si può dire. Con la bellezza del suo gioco d'attacco ha ridotto la distanza tra gli scetticismi e l’ottimismo a ogni costo, una chimera lontanissima negli ultimi mesi del Napoli. Il quale è ora in una giostra dove le grandi vanno quasi tutte ad andamento lento – tranne l’Inter delle mille attese – e c’è chi sbuffa, chi fatica e chi si arrangia come può. Il Napoli, tuttavia, sembra poter segnare in ogni azione, è questa la sua forza. Ha un grande giocatore, Higuain, che non a caso la Juventus, qualche tempo fa, ha tentato invano di prendere. Segna e sorride. S’incacchia di meno. Rispetto al Napoli di Benitez tra questi ragazzi c'è più allegria, più forza d' urto, resistenza e sfrontatezza. E soprattutto c’è un Insigne che è una goduria per il palato del calcio. Con Mazzarri, il talento di Lorenzo, spesso un po’ intristiva in panchina, mentre con Benitez era una meteora senza luce propria, oggi nella notte del San Paolo è stato fenomenale, per quel poco che ha giocato (e speriamo che l’infortunio sia una sciocchezza): alzi la mano chi non ha pensato almeno a Zola, dopo il gol infilzato come uno spiedo alle spalle di Buffon. Certo tutto ruota attorno a lui e a Gonzalo Higuain, a conferma che servono i fuoriclasse più di ogni altra cosa, perché le sfide procedono a ondate, sono impalpabili, quasi sempre più tecniche che tattiche. Ma il Napoli di Sarri è un piatto ricco, dove dentro c’è ogni cosa: la pietanza principale e gli ottimi contorni. Difficile, adesso, decidere se faccia più notizia la lucentezza del Napoli oppure l'opacità della Juve. La risposta può dire qualcosa di importante anche per quella che sarà la vera alta classifica del campionato. Perché se è vero che il calcio lo fanno le persone, ecco che Napoli-Juve sfugge un po’ alla regola, perché pure stasera è stato un grande incrocio di destini a cominciare da Higuain, e pure Hamsik, a lungo inseguito dai bianconeri e poi ancora qui con noi al San Paolo. Tra lui e Pogba, ma anche tra Buffon e Reina, tra le ombre di Allegri e le illuminate idee di Sarri, passa la spina dorsale di una classica che potrebbe raccontare molto del futuro di questo campionato, non solo di Juventus e Napoli.

 

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