Kim Min-Jae ha rilasciato un’intervista a Repubblica, nella quale ha trattato vari argomenti; di seguito le sue parole.
Gli obiettivi
“Ma il nostro obiettivo è riscrivere la storia del Napoli e i 12 successi di fila ci dicono che siamo sulla strada giusta. So che la città aspetta il titolo da più di trent’anni e sono certo che alla fine del campionato conquisteremo lo scudetto se saremo in grado di giocare sempre così. In Champions invece bisogna vivere alla giornata, con l’obiettivo minimo di perdere più tardi possibile, se proprio sarà inevitabile alzare bandiera bianca".
Il premio POTM della Serie A
“Mi hanno detto che sono solo il secondo difensore ad aver vinto questo premio in campionato e devo ammettere che non me l’aspettavo, anche se sto facendo il massimo per adattarmi al calcio italiano e fare quello che mi chiede Spalletti. Ho tanto da imparare".
Un’ipotetica vittoria
“Vincere un titolo qui sarebbe davvero fantastico", però ci tiene a precisare: "La squadra che voglio sconfiggere è la Juve. So che i tifosi napoletani non la amano tanto...".
La beneficenza
“Collaboro con la Purme Foundation, che si occupa dei disabili. Li avevo contattati per una donazione e mi hanno chiesto di diventare il loro ambasciatore. Ho accettato volentieri. Aiutare gli altri è molto bello, mi fa stare bene".
L’eredità di Koulibaly
“Il paragone è impegnativo. Sento un peso fortissimo sulle mie spalle, perché Koulibaly è stato una leggenda del Napoli e sostituirlo è per me una grande responsabilità: nei confronti dei tifosi e pure dei miei compagni, che mi hanno accolto davvero benissimo".
Il soprannome “The Monster”
In Corea ci sono tanti difensori prestanti, ma pochi sono veloci come me. Da qui il soprannome. Da qualche anno mi alleno con il ciclismo, il mio secondo sport preferito".
Il giocatore preferito
“Sergio Ramos. L'ho sempre ammirato. L'ho studiato nei video, da lui ho imparato moltissimo. Spero di seguire almeno un po' le sue orme".
Il tatuaggio “Carpe Diem” sul petto
“Cogliere l'attimo è quello che cerco sempre di fare in campo, in primis nei duelli con gli avversari. Carpe diem è una espressione molto utilizzata in Corea e sintetizza al meglio la mia maniera di interpretare il calcio. Ma è un motto che cerco di applicare anche nella vita e nel mio lavoro: nella fattispecie l'ho fatto accettando l'offerta del Napoli, alla fine di luglio".
Sulla lingua italiana
“È difficile e per questo ho cominciato subito a studiarla, ma per me rappresenta ancora un ostacolo durante le partite e in allenamento. Ci arrivo, però: piano, piano...".
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