Il Real sceglie Napoli per cercare talenti

Da alcuni giorni è cominciato ufficialmente un progetto importantissimo per il calcio giovanile della nostra città, infatti il Real Madrid ha inaugurato ai campi Kennedy dei Camaldoli un'esperienza per i giovani calciatori napoletani, alcuni dei quali provenienti dall'Internapoli, società che ha sempre un occhio di riguardo per i campioni di domani. Quest'anno i blancos, attraverso questo stage (chiamato Clinic Real Madrid), hanno scelto Napoli, anche per via dell'ottima impressione che ha dato la squadra di Sarri nell'ottavo di finale di Champions League contro gli spagnoli. A cosa servirà tutto ciò? A scovare talenti nostrani? In realtà lo staff madrileno cerca di dare delle solide basi a questi giovani ragazzi, consci anche che un'occasione del genere capita una volta nella vita, attraverso sessioni di allenamenti in cui i coach insegnano ai bambini alcuni segreti del calcio dei galacticos. Tanti giovanissimi hanno aderito a questa iniziativa, grazie anche al sostegno dei loro genitori, per poter dire un giorno di aver indossata la maglia blanca della società più conosciuta e famosa al mondo. Si parte la mattina con sei sessioni di allenamento in cui gli allenatori, attraverso anche degli elementi tecnologici innovativi, permettono ai loro allievi di apprendere alcuni nozioni di tattica e di palleggio, ma soprattutto cercano in tutti i modi di farli divertire. Al termine degli allenamenti mattutini c'è il pranzo, seguito poi da una lezione di lingua spagnola, per concludere poi con il training pomeridiano, costituito da altri sei allenamenti. Il progetto sta avendo un buon successo, come si evince anche dalle parole di Giovanni Gambini, responsabile Clinic Real Madrid sul territorio nazionale: "Sono venuto appositamente qui a Napoli poichè mi hanno detto che questo campus aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri, specie a livello organizzativo, quindi sono entrato in auto e sono giunto qui. Organizzazione ai limiti della perfezione, un esempio per gli altri quaranta camp sparsi in Italia. La scelta di questa città? Cerchiamo sempre di andare nei capoluoghi, Napoli è una delle realtà più importanti di questo paese, quindi la scelta è stata obbligatoria. Dappertutto ci sono ragazzini molto bravi, qui c'è una marcia in più, una fame che fa bene al calcio, hanno la cosiddetta cazzimma; in Campania ci torneremo, vogliamo espandere questo progetto anche in provincia, quindi l'anno prossimo ci saranno 4-5 camp, qui addirittura due. Il modello spagnolo per i giovani? Io parlo per il Real Madrid e dico che chi parte dai pulcini ha il 90% di arrivare almeno nel Castilla, cerchiamo i giovani più promettenti nel mondo anche se la maggior parte dei nostri giovani sono nati nella capitale spagnola, non abbandoniamo nessuno, anzi diamo una mano a quelli, diciamo, meno bravi per farli arrivare al livello di quelli più dotati, una filosofia molto giusta. Infine vorrei ricordare che la società blanca ha molti giocatori in prestito in giro per l'Europa ed un settore giovanile tra i più importanti al mondo, basta un determinato budget ma soprattutto una cosa: la programmazione. Per questa esperienza vorrei ringraziare Stasio e Laiacona, perchè è grazie a loro se questo progetto sta avendo un grande seguito". Dello stesso parere anche Tiziano Stasio, resposabile di questo progetto a Napoli: "Abbiamo iniziato col passo giusto, grande affluenza di giovani con i loro genitori, specie il primo giorno, curiosi di vedere i tecnici del Real Madrid approcciarsi ai loro ragazzi, nonostante anche la differenza di lingua. Ci sono varie stazioni di lavoro, ogni ragazzo ruota sempre così può confrontarsi sempre con un istruttore diverso, per evitare di rendere monotona la giornata, inoltre questo permette all'allenatore di creare quel rapporto con il giocatore fondamentale per la formazione. Questo campus si divide in sei sessioni di allenamenti di mattina e altrettante nel pomeriggio, con in mezzo una pausa per far rifiatare i ragazzi. La scelta di Napoli? E' la città più importante del Meridione, è giusto avere la cantera madridista anche qui, così anche i tifosi del Real saranno felici; naturalmente la sfida in Champions ha aiutato molto, nonostante l'uscita della squadra di Sarri contro gli spagnoli, anche se poi in finale c'è stato un regalo ben gradito per i napoletani. Ritornando sui calciatori: molti stanno affrontando questo progetto con entusiasmo, alcuni arrivano anche dalla periferia e alloggiano negli alberghi vicini a questa struttura calcistica, abbiamo ricevuto molti feedback positivi, ci sono alcune cose da migliorare ma siamo soddisfatti di questo inizio. L'organizzazione deve essere impeccabile, gli istruttori dell'Internapoli stanno collaborando alla grande, trovandosi in sintonia con quelli spagnoli, così non ci saranno problemi di lingua per i bambini. Questo è un punto d'inizio per i talenti italiani, specie per quelli napoletani, venendo monitorati da una società importante come il Real Madrid, una vetrina importante per loro; al termine di questa esperienza ogni partecipante riceverà un attestato e naturalmente avrà questo bellissimo ricordo da immagazzinare nei propri cassetti. Utilizziamo dei sistemi gps con una fascia, che permette di monitorare velocità, resistenza e potenza dei giocatori, inoltre abbiamo installato nelle porte led luminosi, usiamo casacche elettroniche e palloni con i sensori per analizzare il tiro di ogni singolo ragazzo: tutto ciò verrà annotato sul tablet dell'allenatore attraverso una specifica app. I cinque migliori del camp andranno a Milano dove convoglieranno i migliori di tutte le regioni, in seguito verranno selezionati i migliori tre che potranno andare al Santiago Bernabeu. Mancanza di investimenti nei settori giovanili napoletani? Il Real Madrid punta molto sui vivai, come si è visto anche nella finale di Coppa dei Campioni in cui abbiamo notato che hanno giocato alcuni talenti provenienti dal vivavio; qui la situazione è più particolare: De Laurentiis è un ottimo imprenditore poichè ha portato la squadra dalla C all'Europa, anche se manca un ricambio generazionale, un settore giovanile con i fiocchi, la cosiddetta scugnizzeria napoletana, pensiamo che solo Insigne è riuscito ad arrivare in prima squadra. Bisogna investire cifre importanti nei giovani, muovere macchine organizzative di un certo livello, il presidente preferisce scovare gli stranieri, certe volte anche sconosciuti, per poi rivalutarli assieme a mister Sarri. Infine vorrei porre i miei ringraziamenti a Gennaro De Sieno, che ha organizzato l'alloggio negli alberghi, D'Auria e Del Re dell'Internapoli, che ci hanno messi nelle condizioni di poter dare il meglio e il sig. Laiacona, responsabile summer camp Real Madrid del Sud Italia".

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