Da "Fratelli d’Italia" a separati in casa

Tristezza. È questo il sentimento che ho provato nel corso di questa settimana leggendo i vari giornali sportivi nazionali, vedendo in tv le trasmissioni sportive e leggendo i commenti degli appassionati sui social. Domenica 11 settembre è accaduto qualcosa di storico per il nostro paese. L’ItalVolley conquista il suo quarto mondiale, dopo ben 24 anni, contro la Polonia padrona di casa e favorita del torneo. Una nazionale che sale anche sul gradino più alto del podio come Nazione più titolata al mondo. L’ItalBasket piega, da sfavorita, la Serbia, favorita alla vittoria dell’Europeo, agli ottavi di finale conquistando un’importante quarto. Eppure da lunedì si è parlato principalmente dell’errore del VAR a Torino in occasione del gol annullato a Milik in Juventus-Salernitana. Con ciò non significa che non bisogna dare risalto agli errori, o alle prestazioni negative, ma dovrebbe essere doveroso enfatizzare gli aspetti positivi dello sport nazionale e locale. Invece l’Italia è un paese masochista poiché amiamo, come popolo e addetti ai lavori, sottolineare sempre tutto ciò che è male e mai ciò che è buono. Siamo un paese che non è in grado di esaltare i nostri atleti che a livello internazionale ed europeo fanno la storia, ma preferiamo concentrarci su altro. Siamo proprio l’emblema della contraddizione. In tv i microfoni vengono mutati per non far ascoltare i cori razzisti, le telecamere oscurate per non far vedere le invasioni di campo. Il motivo? Perché non si vuole lanciare un messaggio sbagliato. Però è giusto ideare una prima pagina che ponga come notizia principale “Rissa da Var”. Questo non è un messaggio negativo? L’Italia conferma ancora una volta essere un paese privo di buon senso. Un paese totalmente populista. Perché in fin dei conti rimproverare solo i media sarebbe sbagliato. Infatti, su tutti i canali social (Facebook, Instagram, Tik Tok) si leggono post, si vedono foto e video che parlano solo ed esclusivamente dell’errore di Torino, e pochi (oppure nessuno) che facciano riferimento all’ItalBasket e l’ItalVolley. Allora mi viene da pensare, forse siamo noi il reale problema. Ci aizziamo a grandi conoscitori e amatori di qualsiasi sport, ma forse dovremmo limitarci solo al calcio, e alcuni neanche a quello. Lo sport unisce, la Nazionale unisce. Ma in una serata in cui tutti potevamo essere “Fratelli d’Italia” abbiamo preferito essere “Separati in Casa”.

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