Cosi oggi è il Napoli, ma vince

Qualche altra impressione sul Napoli che riprende il cammino, seppur non ancora spedito, battendo la Fiorentina. La prima, e mi sforzo di rispettare le esigenze di Ancelotti, è che sapesse che i suoi avessero sbagliato la partita, ma che a giusta vittoria fosse così contento da profondersi, a fine match, in elogi sproporzionati. Definire bella la gara degli azzurri è più d’una forzatura dialettica, è un camuffamento della realtà. Che non é assolutamente negativa. Del resto è così evidente che si tratta di una costruzione di gioco in allestimento, tanto da risultare ancora acerba. Ieri squadra tutto sommato  nuova, scelto un poco elettrizzante 4-4-2, la tenuta di campo è stata leggermente meno ectoplasmatica, ma bastava veramente poco. 

Risultato: vince il Napoli, senza riempire gli occhi, ma con merito. E questo grazie a un colpo di biliardo di Lorenzo Insigne, una sua piccola magia, frutto dell’estemporaneità di un talentoso giocatore. 

Ora occorrerà decidere se il 4-3-3 è sempre nelle corde di questa squadra. Almeno fin quando Insigne farà il tiptap sulle sue mattonelle di sinistra e Mertens deciderà che solo lui può tirare verso la porta (non è una critica, almeno ci prova), no, non credo. E allora? 4-3-1-2 , con Insigne accentrato in rifinitura e in avanti Milik. O un meno tranquillo e un po’ strambo da gestire 4-4-2? Ovvero ritorno al calcio del passato che più passato non si può . Deciderà Ancelotti.

Noi, oggi, siamo quelli che guardano, che sperano di migliorare. E sperare con questo allenatore è un esercizio assolutamente lecito. Insomma, questi siamo e con questi mattoni si dovrà mettere su la nuova casa del Napoli.

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