Ah, ecco chi ha suggerito!

Sbuca dal cassetto della memoria la maglia a strnmisce biancazzurre  (per gli appassionati, la quarta della serie ultima) che mette insieme Napoli e l’Argentina. Uno dei tanti bei momenti che hanno accompagnato la vittoria del Napoli sulla Roma, vittoria ancora gravida del ricordo di Diego Armando Maradona.
Ecco che cosa è il grande calciatore, lo si è letto negli occhi e tra le lacrime di tanta gente di tutto il mondo, perché ci si possa ostinare a non intendere. Le gesta custodiscono la bellezza del calcio, distraggono milioni di persone che nel grigiore di questi tempi, e dei tempi che furono, finirebbero per rimestare senza tregua nelle miserie della vita. Diego per sempre. Il suo nome eccita amori e affanni in petti che altrimenti ristagnerebbero.
La gran bella partita dei ragazzi di Gattuso, nello stadio dedicato a Maradona,  sembrerebbe disperdersi nei tributi al
grande calciatore del Napoli, tuttavia non è così. Anzi, è proprio nel segno di Maradona, certo non nella sua genialità, ma nella sua tempra, nella voglia di guardare avanti sempre. Perché solo chi si rialza dopo una caduta (due sconfitte casalinghe di fila) verrà ricordato per la propria forza di volontà. Deciso, ordinato, pochissime sbavature, finalmente il Napoli ha mostrato che esistono alternative tattiche.  Il 4-3-3 mostra un altro Napoli, non è questione di numeri, ma di interpretazione, la squadra è stata costruita per giocare così per le caratteristiche dei centrocampisti e può farlo pure con Bakayoko,  forse meno con Osimhen. E quando tornerà sarà un bel dilemma per Gattuso. La Roma veniva da cinque vittorie consecutive, con un sacco zeppo di gol (15) ed era guardata con un tantino di preoccupazione. Chissà quanto ha potuto incidere Gattuso col suo rimbrotto alla squadra dopo l’ultimo ko. Insomma, da squadra poco coraggiosa a un Napoli che si riprende il suo campionato e misura le proprie ambizioni: riagganciare la zona Champions. Questo è il Napoli. Che segna 4 gol e domina una Roma ancora in rampa di lancio (ma ieri sciagurata), la  aggancia, supera la Lazio e si addormenta al quarto posto in nutrita compagnia. L’anomalia era vederlo in balia degli avversari. È bastato rimettere la testa a posto. Speriamo che duri.

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