Questa mattina, il Napoli si è allenato all'SSCN Konami...
Per la quinta partita consecutiva, il Napoli di Francesco Calzona fallisce...
Il Bologna batte per 2-0 il Napoli con i primi gol in campionato di Posch e...
Le formazioni ufficiali di Napoli-Bologna
NAPOLI ...
Quella offerta ieri, contro il Real Madrid, è stata una prestazione da dimenticare per l’ex Napoli Kim. Il difensore coreano si è perso completamente la marcatura su Vinicius in occasione del primo gol, tentando un anticipo a dir poco azzardato, e ha commesso il fallo da rigore su Rodrygo che ha portato al pareggio del Real Madrid.
Partendo dal presupposto che, a mio avviso, Tuchel è stato un folle a schierare titolare, in semifinale di Champions League, un giocatore che ha visto molto poco il campo negli ultimi mesi, è sotto gli occhi di tutti che Kim stia vivendo una stagione ed un periodo della sua carriera molto difficili. Viene allora da chiedersi quale sia il vero Kim: uno dei protagonisti assoluti dello Scudetto del Napoli o l’ormai terzo difensore del Bayer Monaco, prima riserva di Eric Dier?
Due considerazioni sono obbligatorie. Sicuramente, Kim, come la maggior parte dei giocatori del Napoli, hanno overperformato durante la scorsa stagione, sotto la sapiente guida di Luciano Spalletti. La posizione che il Napoli occupa in classifica, così come l’attuale situazione di Kim ne sono una chiara conferma. D’altro canto, è possibile che Kim abbia sofferto il passaggio in un club ben più prestigioso come il Bayern Monaco. Affrontare giocatori del calibro di Vinicius e Rodrygo dev’essere certamente più difficile di fronteggiare Leao e Berardi, giusto per citarne un paio.
Come dimostrano i fatti, l’addio tra il Napoli e Kim è stato infelice per entrambi. Probabilmente, a quest’ora, con il coreano a fare da muraglia, il Napoli avrebbe preso meno gol e conquistato più punti in campionato (almeno una decina). Mentre Kim sarebbe ancora il beniamino di una tifoseria calorosa come poche, nonché titolare inamovibile della squadra partenopea.
Chi se ne va da Napoli, sa cosa lascia ma non cosa troverà. Kim ne è l’esempio lampante. Eppure, io farei pazzie per riaverlo ai piedi del Vesuvio il prossimo anno, che sia difesa a 3 oppure a 4. D'altronde, utti meritano una seconda chance.
Dopo l’impietosa prova di Empoli, gli azzurri non riescono a riscattarsi contro la Roma di Daniele De Rossi, che costringe il Napoli ad un pareggio, l’undicesimo della stagione partenopea. Il 2-2 casalingo fa scivolare gli azzurri al nono posto in classifica e consente ai giallorossi di mantenersi in scia del Bologna, ancora a quattro lunghezze di distanza.
Sia nel risultato che nelle occasioni create, la partita con la Roma è stata molto simile a quella con il Frosinone. A differenza della trasferta di Empoli, che aveva visto il Napoli tirare soltanto 9 volte, centrando la porta in appena 1 occasione, questa volta i partenopei fanno registrare un totale di 26 tiri, di cui 9 verso la porta difesa da Svilar. Resta ancora da limare la freddezza. Gli azzurri segnano “soltanto” 2 gol, a dispetto dei 3.80 previsti. Confortante anche il dato sui palloni recuperati (42), in aumento rispetto ai 36 di sabato scorso, che ci racconta di un Napoli più aggressivo e battagliero.
Infine, come rarissimamente accaduto in questa stagione, gli uomini di Calzona fanno registrare un possesso palla inferiore alla squadra avversaria (48%), un’inezia rispetto al 73% di Empoli. Dato in contrasto con le tante occasioni da gol create (22). Che si sia trovato, in grande ritardo, il modo di rendersi pericolosi senza tenere troppo e inutilmente il pallone tra i piedi?
Allo Stadio Carlo Castellani, l’Empoli di Davide Nicola si impone 1-0 sul Napoli di Francesco Calzona, che subisce la decima sconfitta in campionato e tradisce, per l’ennesima settimana di fila, le aspettative dei suoi tifosi. Tre punti fondamentali per la squadra toscana che vede la salvezza sempre più vicina.
Pur dominando, come di consueto, il dato sul possesso palla (73%), addirittura superiore al 66% della partita casalinga contro il Frosinone, il Napoli non si rende quasi mai pericoloso, arrivando al tiro in appena 9 occasioni e centrando la porta soltanto una volta. Un terribile e tremendo passo indietro rispetto all’ultima partita che, seppur conclusasi in pareggio, aveva visto i partenopei tirare 20 volte, di cui 8 verso la porta. Le scarse 6 occasioni da gol create impallidiscono rispetto alle 17 di settimana scorsa, così come spaventa il 56% di accuratezza su 18 cross tentati, che denota la scarsa lucidità dei calciatori, in particolar modo i terzini.
Infine, altra settimana, altro gol subito dal Napoli, che continua a non centrare la rete inviolata in campionato da ben 11 partite consecutive. A preoccupare, arrivati a questo punto, non è neanche più la fragilità difensiva, ma la scarsa attenzione dei singoli, che si fanno segnare dopo appena 4 minuti di gioco.
Dopo la strabiliante vittoria di Monza, il Napoli di Francesco Calzona torna con i piedi per terra, pareggiando 2-2 in casa con il Frosinone di Eusebio Di Francesco. I partenopei falliscono nel riscattare lo 0-4 di Coppa Italia e, ancor peggio, perdono altri punti in ottica Europa, con la Champions che sembra attualmente irraggiungibile.
Come di consueto, gli azzurri dominano il dato sul possesso palla (66%), in aumento rispetto alla trasferta di Monza (61%). A conferma della grande pericolosità offensiva, gli uomini di Calzona arrivano per ben 20 volte al tiro, centrando in 9 occasioni lo specchio della porta, una in più rispetto alla partita di settimana scorsa (8). Eppure, segnano soltanto 2 gol, invece di 4, denotando una scarsa freddezza davanti la porta, appena il 22%, un’inezia rispetto al 50% di otto giorni fa.
In calo, di contro, il dato sui palloni recuperati (30), inferiore sia a quello della trasferta di Monza (39) sia a quello dello stesso Frosinone (37). Infine, continua la tendenza negativa della difesa partenopea. Il dato è sconcertante: dall’arrivo di mister Calzona, il Napoli ha subito gol in tutte le partite (16 in 10 match).
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
Quella offerta ieri, contro il Real Madrid, è stata una prestazione da dimenticare per l’ex Napoli Kim. Il difensore coreano si è perso completamente la marcatura su Vinicius in occasione del primo gol, tentando un anticipo a dir poco azzardato, e ha commesso il fallo da rigore su Rodrygo che ha portato al pareggio del Real Madrid.
Partendo dal presupposto che, a mio avviso, Tuchel è stato un folle a schierare titolare, in semifinale di Champions League, un giocatore che ha visto molto poco il campo negli ultimi mesi, è sotto gli occhi di tutti che Kim stia vivendo una stagione ed un periodo della sua carriera molto difficili. Viene allora da chiedersi quale sia il vero Kim: uno dei protagonisti assoluti dello Scudetto del Napoli o l’ormai terzo difensore del Bayer Monaco, prima riserva di Eric Dier?
Due considerazioni sono obbligatorie. Sicuramente, Kim, come la maggior parte dei giocatori del Napoli, hanno overperformato durante la scorsa stagione, sotto la sapiente guida di Luciano Spalletti. La posizione che il Napoli occupa in classifica, così come l’attuale situazione di Kim ne sono una chiara conferma. D’altro canto, è possibile che Kim abbia sofferto il passaggio in un club ben più prestigioso come il Bayern Monaco. Affrontare giocatori del calibro di Vinicius e Rodrygo dev’essere certamente più difficile di fronteggiare Leao e Berardi, giusto per citarne un paio.
Come dimostrano i fatti, l’addio tra il Napoli e Kim è stato infelice per entrambi. Probabilmente, a quest’ora, con il coreano a fare da muraglia, il Napoli avrebbe preso meno gol e conquistato più punti in campionato (almeno una decina). Mentre Kim sarebbe ancora il beniamino di una tifoseria calorosa come poche, nonché titolare inamovibile della squadra partenopea.
Chi se ne va da Napoli, sa cosa lascia ma non cosa troverà. Kim ne è l’esempio lampante. Eppure, io farei pazzie per riaverlo ai piedi del Vesuvio il prossimo anno, che sia difesa a 3 oppure a 4. D'altronde, utti meritano una seconda chance.
Che la stagione del Bayer Leverkusen sia caratterizzata da un entusiasmo coinvolgente e una grinta differente è risaputo, ma ciò che stiamo vedendo ha dell’incredibile.
Ieri pomeriggio la squadra di Xabi Alonso era sotto di 2 reti contro lo Stoccarda, altra rivelazione di questa stagione di Bundesliga, ma è riuscito ancora una volta a non perdere, riprendendo la partita al 97’ e mantenendo un’imbattibilità che dura dall’intera stagione.
Le “Aspirine” sono specialisti dei gol nei minuti di recupero, e la partita di ieri ne è l’ennesima dimostrazione.
Finora, infatti, il Bayer è stato capace di riprendere ben 11 partite nei minuti di recupero, dal 91’ al 97’, conquistando punti importanti per la cavalcata in terra tedesca, ma anche per la qualificazione ai turni successivi di Europa League, come accaduto nel doppio confronto rocambolesco con il Qarabag.
È per questo motivo che, dopo decenni di ironia riguardo le mancate vittorie di titoli, le quali avevano valso alla squadra il soprannome beffardo di Bayer “Neverkusen”, ad oggi i ragazzi di Xabi Alonso sono soprannominati Bayer “Neverlusen”, un termine che rispecchia la stagione caratterizzata dal numero 0 nella sezione delle sconfitte.
Prima Claudio Ranieri, artefice di una cavalcata trionfale che resterà negli annali del calcio inglese e del football in generale, poi Enzo Maresca, autore di una Championship lodevole e di una rapida risalita che le “Foxes” hanno meritato sin da subito.
Il Leicester dell’allenatore italiano, che da giocatore ha militato in numerosi club della Penisola, tra cui Juventus, Piacenza, Fiorentina, Sampdoria e Palermo, torna in Premier League a distanza di un solo anno dalla drammatica retrocessione della stagione 2022-2023.
La stagione parla chiaro: miglior attacco (86 reti), miglior difesa (39 reti), miglior differenza reti (47), 30 vittorie, 4 pareggi e 10 sconfitte, il tutto con un Jamie Vardy che, a 37 anni, sa ancora fare la differenza (per lui 16 reti in 33 partite).
Il ritorno delle Foxes nella massima lega inglese è frutto del lavoro di Maresca, che con il suo 4-3-3 ha dimostrato ancora una volta che l’italianità regna sovrana in Inghilterra, percorrendo così la stessa strada di numerose personalità che hanno fatto la differenza nella terra della regina, anzi, del re.
Impossibile non ricordare Antonio Conte, Carlo Ancelotti, Roberto di Matteo e Maurizio Sarri con il Chelsea, Roberto Mancini con il Manchester City, e lo stesso Claudio Ranieri con il Leicester, i quali rappresentano un esempio perfetto di professionisti che hanno dato ampia dimostrazione della competenza tricolore, collezionando Premier, Europa e Champions League storiche.
La clamorosa stagione del Bayer Leverkusen continua ad arricchirsi di risultati positivi.
Nella trasferta del Signal Iduna Park, i freschi campioni di Germania, qualificati giovedì scorso alle semifinali di Europa League, hanno sfidato il Borussia Dortmund, fresco del passaggio del turno in Champions contro l’Atletico Madrid.
I padroni di casa sono andati in vantaggio con il centravanti Fullkrug, e sembravano essere i primi avversari a poter sconfiggere le “Aspirine” in stagione, ma in pieno recupero, al 97’, il Leverkusen è riuscito ancora una volta a riprendere la gara, pareggiando 1-1 con Stanisic e prolungando così una striscia di imbattibilità che dura dalla prima partita della stagione.
Ad oggi sono 45 le gare da imbattuti degli uomini di Xabi Alonso, ai quali mancano 7 partite (8 in caso di finale di Europa League) al completamento di una stagione perfetta.
Nella mattinata di oggi, è arrivato il triste annuncio della morte di Mattia Giani, calciatore del Castelfiorentino United, che nella giornata di ieri aveva accusato un malore nel corso della gara contro il Lanciotto Campi, valida per il campionato di Eccellenza Toscana.
Stando a quanto riportato da Il Tirreno, il 25enne si sarebbe accasciato in campo dopo aver accusato un malore durante la partita di Eccellenza che il Castelfiorentino stava disputando in trasferta contro il Lanciotto. In seguito a quanto avvenuto, intorno al 15’ del primo tempo, il match è stato sospeso. Preso atto della situazione drammatica, sono partiti i soccorsi: il giovane è stato trasportato all’ospedale fiorentino in condizioni gravissime e oggi il mondo del calcio italiano ha appreso della sua prematura scomparsa.
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