Commissioni killer 3.0, la proposta di legge della Camera dei Deputati

Diego Conte

La questione delicata legata ai procuratori di calcio è giunta sino alla Camera dei Deputati. Infatti in questi giorni a Palazzo Montecitorio si è discusso di intermediazione e di compesi dei procuratori nel mondo del calcio. Il tutto è partito dalla proposta di legge su "deducibilità dei compensi degli intermediari corrisposti dalle società professionistiche agli effetti dell'imposta sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive". Il primo firmatario di questa proposta di legge è Maurizio Berardo. La proposta si pone l'obiettivo di colmare un vuoto legislativo ed è ancora in Commissione. L'intermediazione non è più considerata un compenso in aggiunta del pagamento del calciatore. Ma diventa al quanto deducibile agli effetti del pagamento dell'Irap. Così come il costo dei calciatori per contratti non inferiori ai quattro anni. Una proposta di legge ben vista dai club di calcio del nostro paese e si trova in accordo con le norme della Federcalcio sul ruolo dell'agente. 

Commissioni killer 2.0, la rabbia dei club

Diego Conte

La Fifa sta movendo i primi passi contro le commissioni dei procuratori? E le società d'Italia si uniscono facendo fronte comune e compatto. Gli agenti sono considerati delle minacce e dei pericoli che ostacolano il normale svolgimento delle attività di mercato. 
Il muso duro di Pantaleo Corvino
Nel dossier dei dirigenti generali e sportivi c'è davvero di tutto a carico degli agenti. Ricatti, soprusi, triangolazioni sospette, mega commissioni, scorrettezze di ogni genere e strapotere. Pantaleo Corvino, direttore generale dell'area tecnica della Fiorentina, non le manca di certo a dire. "Penso che nell'ultimo periodo si sia alterato tutto. Non capisco perchè per fare gli allenatori sia necessario fare corsi ad hoc, per diventare dirigenti pure. E da poco anche per essere osservatori. Per fare gli agenti di mercato, invece, non servono corsi. La Fifa ha tolto lo status di agente ed è stata una mossa sbagliata, perchè nel mercato di oggi è una figura che incide molto e senza uno status preciso si rischia confusione". Non ci sono dubbi per Corvino, è la Fifa l'unica colpevole di questo nuovo status. In conclusione. "E' necessario riconoscere a livello normativo e professionale questo status, poi una mossa che farei è quella di far pagare le procure agli agenti direttamente ai calciatori oggetti del trasferimento, mentre le intermediazioni devono rimanere a carico dei club". 
Parola a Fenucci, ad del Bologna
Per l'ad del Bologna, Claudio Fenucci, i problemi riconducibili al ruolo in continua evoluzione degli agenti si palesano "quando ques'attività genera cointeressi nel valore di trasferimento del giocatore. Il ruolo assume una dimensione diversa, simile a quella di una third parties".
Il distinguo del Cagliari e del Crotone
Il disagio è avvertito da tutti i club d'Italia ma c'è anche chi opera un distinguo. E' il caso del ds del Cagliari Giovanni Rossi. "La deregulation introdotta dalla Fifa va senz'altro rivista, a patto che non venga penalizzato il lavoro di quei procuratori che nel sistema portano valore aggiunto". Dello stesso parere risulta essere Gianni Vrenna, presidente del Crotone. "C'è chi ha buon senso e chi invece sfrutta il potere per mettere in difficoltà le società di calcio. Una ricetta? Restare fermi sulle proprie posizioni anche a costo di rimetterci". 
La mano pesante di Pozzo e Carnevali
Il numero uno dell'Udinese, Gino Pozzo, usa la mano pesante. "E' un problema consistente di difficile risoluzione, perchè non esiste una reale protezione dei contratti e c'è una mancanza di sanzioni per gli operatori che violano le norme federali anche rispetto ai contratti con i giocatori minorenni". Fa eco Giovanni Carnevali, diggì del Sassuolo. "I procuratori sono ormai in grado di condizionare le società nelle loro scelte. I costi per le intermediazioni sono troppo elevanti e non vengono reinvesti nel sistema calcio, ma restano ad appannaggio degli agenti stessi". 
Muso duro del Verona e l'umanità della Spal
Non fa sconti neanche Filippo Fusco, diesse del Verona. "Qualcuno ha detto che i procuratori siano un male necessario, io non sono d'accordo. Rispetto dei ruoli ed etica dell'intero sistema calcio sono fondamentali". Infine la parola al presidente della Spal, Wlater Mattioli. "Sì, gli agenti sono necessari ai giocatori. A me piacerebbe parlare direttamente coi ragazzi che stiamo trattando per conoscerli anche sotto il profilo umano. Giusto riconoscere un compenso ai procuratori, ma nel rispetto delle regole"

Ounas e l'annuncio del trasferimento 2.0.

Germano del Re

Passano gli anni e cambiano anche le modalità di annuncio. Se una volta si seguiva assiduamente il telegiornale sportivo per avere notizie sulle trattative, per poi passare agli aggiornamenti "minuto per minuto" sui siti internet di quotidiani sportivi, o anche a quelli dedicati esclusivamente alla squadra del cuore, oggi i tifosi hanno la possibilità di saperne di più grazie alle app del cellulare e ai profili social come Facebook oppure meglio ancora Instagram, quest'ultima la più popolare e seguita attualmente nel mondo. La conferma del trasferimento di Ounas dal Bordeaux al Napoli è arrivata proprio da parte del giocatore stesso sul proprio profilo Instagram, anticipando addirittura moltissimi quotidiani transalpini e italiani che stavano lavorando per dare ancor più attendibilità alla notizia. Ma osservando il profilo del calciatore francese di origini algerine, attualmente ci sono solo due immagini, ovvero una che lo ritrae alla fine delle vacanze e l'altra l'annuncio, appunto, del suo approdo in maglia azzurra, scatenando i dubbi degli addetti ai lavori e degli stessi tifosi partenopei che hanno subito voluto verificare l'autenticità del profilo. Tutto risolto, pericolo scampato, tutto garantito anche dalla stampa e quindi la notizia del trasferimento è data direttamente dal calciatore che probabilmente aveva perso il profilo precedente, anche lui figlio del secolo dove la tecnologia è diventata imprescindibile nelle nostre vite. Una volta si compravano giornali, anche più di uno, per sapere cosa accadeva di una trattativa, le cifre, se le squadre erano d'accordo, se era stato trovato l'argomento giusto per convincere il calciatore a trasferirsi da una piazza a l'altra, anche rivale per poi correre subito all'aeroporto per accoglierlo o nella sede della società appena arrivava la notizia. Oggi basta seguire assiduamente i portali social sui quali anche i giornali hanno capito che devono investire, i siti internet aggiornati ogni 5 minuti o 10 e non di più se va male, le applicazioni sui nostri cellulari moderni o, come è accaduto con Ounas, seguire un calciatore sui propri profili per sapere i dettagli della propria privacy. L'ala proveniente del Bordeaux ha dimostrato sicuramente una cosa che tutti i tifosi del Napoli hanno potuto notare e si augurano di vedere in positivo sul campo da gioco, ovvero fa parlare di sè e di certo non passa inosservato

Commissioni killer, la Fifa muove i primi passi

Diego Conte

La Fifa sta muovendo i primi passi per risolvere la delicata questione delle commissioni dei procuratori. Il caso Donnarumma è giunto sino in Russia dove Infantino, numero uno della Fifa dal 2016, sta seguendo la Confederetions Cup. La prossima stagione, infatti, dovrebbe essere quella della controriforma rispetto alla deregulation di Blutter del 2015.

I primi passi
Donnarumma è una storia che preoccupa, e non poco, i vertici della Fifa. La riforma della regolamentazione degli agenti è già (almeno virtualmente) sull'agenda di Infantino. I club, quindi, possono trarre il primo sospiro di sollievo. Il problema sarà affrontato. Però la strada percorribile è soltanto una. Cioè mettere un tetto alle percentuali rendendole decrescenti all'aumento del prezzo del calciatore. Una strada che permetterebbe di estinguere, almeno in parte, le commissioni milionarie degli agenti.

Quella deregulation del 2015
Però c'è da dire che nell'era Infantino non si è mai parlato di agenti e commissioni. Soprattutto perché il terreno non è sicuro. Il mercato è libero e mettere dei paletti risulta essere molto complicato. Però questi limiti esistono per molte categorie, quindi si farà di tutto per metterli anche nel calcio. Però bisognerà superare lo scoglio della Deregulation approvata nel 2014 ed entrata in vigore nel 2015. Tutti possono fare i procuratori a patto che abbiano la "fedina" pulita e di non avere conflitti di interesse.

Cosa serve
Infantino, però, mettere delle regole. Sa che dalla sua parte avrà i presidenti di tutti i club ma non tutti gli altri dirigenti. Il progetto c'è ma bisognerà condividerlo con il Consiglio Fifa e quindi con il Congresso che si riunirà il prossimo 18 aprile 2018, prima del mondiale. Per modificare lo statuto servirà l'ok della maggioranza delle federazioni.

Ecco il progetto
L'idea è molto semplice. Imporre un tetto alla commissione e un tasso decrescente della percentuale. Quindi all'aumentare del prezzo del giocatore si ridurrà anche la commissione dell'agente.

Ci saranno delle multe
La Fifa sa perfettamente che non sarà facile. Ci saranno ostacoli da superare, almeno un paio. Il primo relativo quando meno all'agire dei procuratori. L'altro alla possibilità di sfuggire alle regole della Fifa con il "nero". Quindi l'idea è di inserire un sistema di sanzioni pesantissime così da disincentivare certi comportamenti.