Taglialatela: "Reina porterà dagli 8 ai 12 punti al Napoli; Sarri? Se gli danno fiducia farà benissimo"

Leonardo Vivard ha intervistato in esclusiva per toniiavarone.it Pino Taglialatela, ex portiere del Napoli ancora molto vicino alla società azzurra. 

 

Quanto inciderà il ritorno di Reina nell'economia del Napoli? 

"Molto, in campo e fuori. Penso sia uno dei portieri più forti al mondo, personalmente lo inserisco tra i primi cinque. La sua presenza conta, a fine anno credo che si tradurrà in 8-12 punti in più per il Napoli, perchè oltre ad essere un grande portiere ha una grandissima personalità. Si è visto quando è arrivato nel ritiro del Napoli come sia cambiato l'ambiente. La squadra aveva bisogno di un punto di riferimento come lui e fortunatamente quest'anno ce l'ha."

 

La difesa, però, non si costruisce solo con un buon portiere; i vari Koulibaly, Albiol, Enrique possono ancora costituire la difesa titolare del prossimo anno? 

"Io penso di si, anche se qualche difensore forte che abbia una certa esperienza è sempre ben accetto. Sarà fondamentale avere una guida importante come Reina; Albiol sarà il primo a giovarne. l'Albiol che abbiamo visto con Reina il primo anno di sicuro non è lo stesso visto con Rafael. I difensori hanno bisogno di una sicurezza alle loro spalle. Inoltre il modulo di Sarri è totalmente diverso da quello di Benitez. L'italiano predilige molto la fase difensiva, ha dei metodi particolari e con i rinforzi dal mercato a centrocampo penso farà bene. L'esperienza di Reina unita alla preparazione tattica di Sarri creerà molti meno problemi al Napoli dal punto di vista difensivo."

 

Anche i vari Mario Rui, Tonelli e Rugani prima dell'anno scorso non erano così ricercati; credi quindi che Sarri possa sopperire a quelle lacune tecniche dei difensori e migliorarli tatticamente? 

"Assolutamente, i difensori dell'Empoli appena citati sono giocatori che fondamentalmente non avevano grande risonanza prima della scorsa stagione con Sarri. Oggi sono ambiti da varie squadre di prima fascia grazie agli insegnamenti del tecnico. Penso che l'allenatore farà molto bene ai vari Albiol, Koulibaly e compagni che onestamente non reputo difensori da buttare. Anzi, vedo delle buone qualità nel reparto arretrato del Napoli, hanno solo bisogno di metterle in campo ed essere guidati nella maniera giusta."

 

Per dedizione al lavoro, aspettative e curriculum meno lungo dell'allenatore questo Napoli ti ricorda un po' quello di Mazzarri? 

"Potrebbe essere, credo però che Sarri sia un individualista dal punto di vista del lavoro. Sul campo di allenamento si fida solo di sè stesso, fa tutto lui, mentre Mazzarri dava molto spazio anche al suo vice Frustalupi. Sarri ha delle sue idee ben decise e le mette in campo da vent'anni malgrado abbia lavorato in categorie inferiori. Ma per certi versi a calcio si gioca sempre nella stessa maniera, anche in B e in Lega Pro si incontrano molte difficoltà così come si incontrano con squadre sulla carta inferiori in serie A. Se i tifosi e la società avranno pazienza credo che questo allenatore potrà fare davvero molto bene in questa realtà. Ha delle idee ed un modo di giocare molto particolari che gli hanno fatto ottenere buoni risultati. Quei campioni che ci sono nel Napoli potranno esprimersi al 100% con lui in panchina."

 

Quanto è importante il ritiro? Per te che ne hai vissuti tanti è molto faticoso dal punto di vista fisico e soprattutto si riesce a prevedere un po' che tipo di stagione sarà? 

"Nel periodo del ritiro nasce il gruppo, grazie ad uno come Reina questa squadra ha un gruppo fantastico. Vedo un clima molto sereno e disteso. Noto anche che dal punto di vista fisico stanno lavorando davvero tanto, cosa ch il Napoli degli ultimi anni forse non ha fatto. Questo potrà portare qualche problemino all'inizio per i carichi di lavoro da smaltire. Alla lunga però questa fatica verrà ripagata. Io di ritiri ne ho fatti più di venti e posso dire con sicurezza che la cosa fondamentale in questo momento è fare gruppo. Nel Napoli questo sta accadendo anche grazie a dei leader presenti in squadra."

 

Tu di rigore ne hai parato più di uno, com è possibile che un giocatore con le qualità di Higuain sia così impreciso dal dischetto? E' una questione psicologica o una carenza tecnica?

"Non credo assolutamente sia una carenza tecnica, è un problema psicologico il suo. Ogni volta che si presenta dagli undici metri ci va con una situazione mentale precaria, instabile. Non è sicuro e ci arriva già sconfitto pensando magari ai rigori sbagliati. Credo che comunque non sia un grande rigorista. Non si discute il giocatore dal punto di vista tecnico, per me è uno dei più forti al mondo. Oltre ad essere un attaccante di livello internazionale è anche un grande rifinitore, forse però non è la sua qualità migliore quella di calciare dal dischetto. Sicuramente ne calcerà altri, perchè lo spirito dell'attaccante lo condanna a volere far gol in tutti i modi. Starà all'allenatore decidere il rigorista, non deve essere una scelta di Higuain.

 

L.V.

 

 

 

 

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