Sarri e l'umiltà, un binomio perfetto per la nuova creatura di Adl

Fino ad un mese fa Maurizio Sarri era considerato il classico allenatore bravo solo con le squadre di provincia, adesso invece, nonostante non sia ancora iniziata la stagione, il tecnico napoletano sta conquistando tutti con la sua umiltà e il suo pensiero: durante l'anno ci ha regalato momenti indimenticabili, come il saluto con l'ex Sampdoria Samuel Eto'o, alternandoli ad un gioco divertente, mai banale, dell'Empoli, le cui basi si fondavano sulla difesa, su un centrocampo di cervello, vedi Valdifiori, e su un attacco di vecchie volpi, come Maccarone, e giovani desiderosi di riscossa, come l'obiettivo azzurro Saponara. Il nuovo Napoli non parlerà più spagnolo, come quello del re di coppe Rafa Benitez, bensì 'italiano', molto differente da quello precedente; basti pensare che Rafa preferiva giocatori stranieri a quelli nostrani, infatti l'anno scorso sono sbarcati a Capodichino De Guzman, David Lopez, Michu e Koulibaly, calciatori che dovevano dare alla compagine partenopea una marcia in più, ma che invece hanno preferito scalare dalla quarta alla quinta per i pessimi risultati conseguiti in stagione: eliminazione dai preliminari di Champions, semifinale di Europa League persa con il Dnipro, semifinale di Coppa Italia persa, in casa, contro la Lazio e il terzo posto regalato ai biancocelesti sia nel girone di ritorno sia nell'ultima, e decisiva, sfida di campionato svoltasi al San Paolo, finendo col farsi scippare il quarto posto dalla Fiorentina (salvando la Supercoppa vinta contro la Juventus). Sarri sa bene che non sarà facile portare subito il Napoli a grandi risultati, però già la sua decisione di prolungare il ritiro fino alla fine del mese di luglio è un ottimo segnale da mandare a tutti i suoi ragazzi: non ci saranno più discoteche, cene e feste notturne, ognuno dovrà sudare per guadargnarsi la maglia da titolare, specialmente Gonzalo Higuain, colui che, in teoria, dovrebbe riconciliarsi con i tifosi per l'ultima annata non brillante rimanendo nel capoluogo campano (ma come Salah insegna i soldi sono sempre più importanti) e portando la sua squadra avanti a suon di gol. Bentornato Pepe Reina, scusa il nostro presidente se l'anno scorso ha deciso di affidare la porta a due incapaci, ora facci sognare ancora con le tue parate e con il tuo carisma da vero leader, riportaci in alto figliol prodigo insieme al nostro concittadino Sarri, il napoletano più umile del mondo. 

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