Ora preoccupa l’attacco

Eppure era una partita da vincere, perché le condizioni c’erano tutte: il pallino quasi sempre tra i piedi del Napoli, dominio assoluto contro un avversario rinchiuso su se stesso, impaurito più dalla propria sproporzionata mediocrità che dalla gioiosa macchina da gol messa su da Ancelotti. Ma tra la teoria e il campo di calcio spesso c’è di mezzo un pareggio.

Prima un palo colpito da Insigne e poi un salvataggio in extremis, davano la sensazione che la Stella Rossa non potesse aggrapparsi a uno 0-0 che era la massima aspirazione. E, invece, é andata proprio così. Ed è stata proprio la perdita dei due punti, da cogliere a Belgrado, il dolore che punge di più il Napoli e i napoletani. Beh, bisogna dire, che Ancelotti le ha provate tutte, ma la sua rivoluzione di velluto, non ha ancora avuto un inizio. Nonostante si sia avventurato oltre le Colonne d’Ercole, con un rivisitato  4-4-2, elaborato con Milik punta centrale e un centrocampo con Allan (regista arretrato, non è il suo posto), insieme con Fabian Rui e Zelinski. Risultato: il Napoli continua a non trovare la via del gol. Certo, c’è più difesa, ma ciò non basta per vincere. Così come il tentato estremo sortilegio con quattro tra punte e mezze punte, Ounas compreso.

Da Genova, nonostante la sconfitta subita dalla Samp, si era usciti con una piccola certezza: il ragazzo Ounas, sempre pronto a entrare e a furor di popolo e di Ancelotti. Una delusione, ieri , forse nemmeno per colpa sua. Inchiodato sulla fascia destra e marcato da Rodic, che non è un fulmine di guerra, non si può dire che sparisca dal gioco perché non ci è mai entrato davvero. E così anche questa piccola certezza evapora e ci si ritrova a girare intorno a due giganteschi punti interrogativi: perché tanti errori in fase di disimpegno? Ma, soprattutto, perché, da mesi, cambiata la tattica, cambiato il tecnico, si fa sempre più fatica a inquadrare la porta avversaria? Nelle ultime tre partite, solo un gol segnato (Insigne) su 16 tiri nello specchio della porta. Questo è il problema
Tuttavia il Napoli è, per molti, come la mamma. Tra i teneroni, c’è Sky che parla di partita sfortunata. Così l’assoluzione diventa generale, la colpa è del fato cinico e baro. Invece la nostra partita non è stata adeguata e si é dimostrata di mesta sufficienza. Pazienza. Sarà per la prossima volta.

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