Non solo sfortuna, il Napoli non vince più

Svanisce in una bolla d’aria, come quel cross-gol sbilenco di Pina, un'altra ambizione del Napoli. Tutto in un mese o poco più, dall’Inter, da quell’amaro match di coppa Italia del 19 gennaio, a questo febbraio della malanotte che sembra non passare mai. Sfumano in serie due traguardi, paradossale l’uscita dall’Europa League dopo due ottime partite contro il Villareal e risultati che hanno il sapore della truffa. Ma tant’è: il Napoli è fuori e certamente la malasorte ha giocato una sua partita contro. Tuttavia sarebbe un errore confonderla con le cause di questo picco negativo, perché oltre il Villareal, ci sono pure la Juve e il Milan: quattro partite, due pareggi e due sconfitte. Una serie da dimenticare. Già, ma prima di farlo, discutiamone. Che succede? Cosa preoccupa? Ridurre tutto a circostanze sfavorevoli o c’è dell’altro? Parliamone. Juve e primo match con gli spagnoli hanno segnato un’involuzione del gioco e difficoltà nella fase offensiva. Milan e il Villareal 2 offrono segnali di timida ripresa al di la del risultato. Aumentano le potenzialità in attacco: più tiri in porta e più occasioni. Contro il Villareal, Sarri prova a stupire sulle catene di destra e sinistra. Si priva di Callejon, che canta e porta la croce da inizio stagione, lancia la strana coppia Insigne e Mertens. Ma le due corsie difettano in tutto, la densità difensiva degli spagnoli è certo un argine. È, però, evidente il disagio che s’avverte per la mancanza di Callejon: il mercato non ha dato un valido esterno di ricambio per quel ruolo ingrato, ma produttivo. Anomalia che sa mascherare il sacrificio, prima di Insigne, arretra e contrasta, come usa Callejon, e di Mertens, che prima a sinistra e poi a destra, crea pressione nelle sue zone. Paga dazio Higuain, il centravanti-fenomeno costretto a inseguire un gol che da quattro partite non arriva. Non solo gli sbilanciamenti, c'è qualcosa che non va intorno al bomber che sembra spaesato in una squadra afflitta da una passeggera intolleranza tattica per il suo attaccante più prolifico. Il Pipita non riconosce i meccanismi offensivi, senza Callejon. Il resto è il campionato che dovrebbe ridare la giusta rotta al Napoli. Firenze, domenica, sarà un’altra tappa del cammino e della possibile ripresa. Speriamo solo che non sia l’ennesima stazione di questo calvario di risultati inutili e di gioco bellissimo, ma infruttuoso.

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