La grande lezione di questo Napoli forse non più sarriano

La forza tranquilla di Sarri non dissimula l’ultimo grande mistero di questa stagione impenetrabile e straordinaria del Napoli. Sarri andrà via? Resterà e si spenderà per un club e una squadra più belli e più forti di prima? Il rammarico per non aver centrato lo scudetto ora si confonde con le ansie per il futuro dell’allenatore meno omologabile di sempre. Perché certamente non deve e non dovrà trasformarsi in una religione, questo sarrismo imperante, come spiega bene il professor Guido Trombetti, ma un moto di popolo certamente lo é già. E come tale va analizzato. Pure perché un paradosso già spiegherebbe bene un po’ di cose: Sarri non ha vinto nulla, però tutta Napoli pagherebbe per confermarlo, Allegri con scudetto e Coppa Italia vinte si ritrova insultato dai tifosi della Juve. Ma tant’è, e ora non ci resta che attendere, sopratutto ben conoscendo quei rapporti all’Ok Corall che più d’una volta hanno caratterizzato le relazioni tra Sarri e De Laurentiis. Tuttavia il campionato del Napoli avrebbe meritato ben altro epilogo. Anzi i campionati di Sarri, che completa una trilogia capolavoro: 82 punti il primo anno, 86 il secondo e 91 oggi. Al di là di record, in questi numeri c’è la grandezza del suo lavoro.

Quante letture perfette nella storia di questa azzurra stagione. Come in un paradigma: correre in avanti, sempre al momento giusto, nonostante la linea tenuta altissima. Perché altissima é stata anche la concentrazione per parare colpi d’ogni tipo. L’avversario é sempre stato quello da battere e non si poteva sbagliare. Attenzione rivolta ai minimi particolari. Ed il risultato è arrivato: lì a Torino ad un filo dalla Juventus che pareva essere stata inseguita e tramortita. Poi la Fiorentina. E Koulibaly e Albiol non erano più gli stessi d’una settimana prima. Un eccesso d’ottimismo e qualche spintarella di troppo rivolta ai diretti concorrenti, hanno infine stracciato il sogno scudetto.Tuttavia s’é rivelata una delle più belle stagioni di sempre del calcio a Napoli. Arrigo Sacchi che di didattica ne sa eccone, sostiene che “bisognerebbe trasmettere il Napoli in tutte le scuole per far vedere che si può giocare un calcio positivo e divertente anche senza fuoriclasse, con una squadra con poca forza e poca esperienza". Ecco, é proprio questo il motivo del campionato della Sarri band: unica e irripetibile, perché nello sport si può anche diventare idealmente primi senza vincere alcunché. Ed è questa la lezione dalla quale bisognerebbe ripartire, ma ovviante non solo per il Napoli. 

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