Fifa: Infantino "Qualità resta anche con Mondiali a 48 squadre"

Un allargamento della fase finale dei Mondiali da 32 a 48 squadre non comportera' un calo di qualita', anzi, "la qualita' di sicuro resta. Non dimentichiamo quanto accaduto all'ultima Coppa del Mondo, con Inghilterra e Italia eliminate dal Costa Rica". Gianni Infantino va avanti e nei prossimi giorni sottoporra' all'attenzione della Fifa la sua proposta da attuare a partire dall'edizione 2026. "Se vogliamo prendere sul serio la nostra missione di far crescere il calcio in tutto il mondo, non c'e' spinta maggiore per un Paese o una regione che qualificarsi a un Mondiale. C'e' grande entusiasmo nell'intero Paese - le sue parole alla 'Cnn' - un'euforia per cui tutti non vedono l'ora di partecipare". Un allargamento a 48 squadre potrebbe comportare costi gravosissimi per il Paese ospitante ma su questo Infantino e' chiaro: "non possiamo piu' chiedere a un singolo Paese di avere 12-14 stadi top, aeroporti e strutture per cui guarderemo alla possibilita' che siano due, tre o quattro Paesi a presentare una candidatura congiunta abbassando cosi' i costi". Il presidente Fifa conferma poi di essere favorevole a una rotazione fra i continenti in merito all'organizzazione dei Mondiali, "il calcio non e' una prerogativa di uno o due Continenti" e apre agli Usa per il 2026 visto che "nel 2010 i Mondiali sono stati in Africa, nel 2014 in Sudamerica, nel 2018 in Europa e nel 2022 in Asia". Andando invece al suo lavoro a Zurigo da quando ha raccolto l'eredita' di Blatter, "la Fifa ha voltato pagina e insieme avremo la meglio su coloro che non vogliono il cambiamento e che cercano di sabotarmi. Ci sono forze che forse non vogliono che alcune cose vengano fuori ma non mi interessa, vado per la mia strada. Abbiamo abbracciato il cammino delle riforme, della trasparenza, della buona governance e andiamo avanti. Il passato e' il passato, oggi stiamo operando e lavorando con un assetto completamente diverso, con persone diverse che hanno funzioni differenti all'interno della Fifa, operando in modo aperto e trasparente". Sullo smantellamento della task force anti-razzismo e le relative polemiche, Infantino precisa che "il lavoro non e' finito, anzi, e' tutto il contrario.
Ma stiamo lavorando ogni giorno per combattere ogni forma di discriminazione con azioni concrete, rendendo questa organizzazione piu' internazionale. Il razzismo non si combatte con un gruppo di lavoro o una task force". Ma sotto questo punto di vista ci sono delle preoccupazioni in vista dei Mondiali in Russia, che si sommano a quelle sugli hooligans visti all'opera in Francia. "Le autorita' e la Federazione russa ci hanno dato le necessarie garanzie, sara' una festa del calcio. La Russia sa che l'attenzione di tutto il mondo sara' su di lei e i Mondiali saranno un'occasione per mostrarsi sotto una luce diversa". Detto questo, pero', la Fifa "non e' un organo di polizia internazionale, ci occupiamo di calcio, non possiamo risolvere i problemi del mondo. Possiamo metterli sotto i riflettori, discuterne e provare ad affrontarne qualcuno".

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