Esiste ancora il progetto della "Scugnizzeria" ?

Il Napoli è una società che negli anni è cresciuta molto e da quando è tornata in Serie A, ha raggiunto importanti risultati sul rettangolo di gioco: due Coppe Italia, due qualificazioni in Champions League, una finale di Supercoppa Italiana persa contro l'eterna avversaria Juventus, una invece conquistata con tanta sofferenza sempre ai danni dei bianconeri, arrivando anche a un passo dalla conquista  dell'Europa League, sogno infrantosi in semifinale contro gli ucraini del Dnipro. Su alcuni aspetti però, il Napoli non ha ancora raggiunto livelli alti. In particolar modo per quel che riguarda il settore giovanile o come lo chiama De Laurentiis, la "Scugnizzeria". Da qualche anno a questa parte, il presidente ha più volte manifestato la volontà di costruire delle giovanili "Made in Naples", basandosi sui modelli delle grandi squadre europee come Barcellona con la Cantera e l'Ajax, vere e proprie fucine di talenti e basta citare pochissimi nomi per capire quanto siano avanzate: Messi, Iniesta, Xavi, Cruijff, Sneijder, Seedorf. Ma fino ad ora il Napoli ha lanciato pochissimi talenti. Lorenzo Insigne  è il "prodotto" più riuscito della scugnizzeria, dopo di lui però il vuoto. E a vedere bene sono numerosi i talenti campani sfuggiti al Napoli come: Luigi Donnarumma, il portiere 16enne che difende i pali del Milan; o anche Giuseppe Pezzella, l'ultimo napoletano ad aver affrontato gli azzurri con la maglia del Palermo e che ha dimostrato di poter fare molta carriera con le sue caratteristiche. Questi sono solo gli ultimi nomi, ma potremo citare giocatori come Letizia, che militava nel Pianura e per uno strano caso del destino, affrontò il Carpi nella finale di playoff per andare in Lega Pro, la stessa squadra con la quale oggi gioca in serie A. O ancora Daniele Verde, futura promessa della Roma. Tutti talenti sfuggiti alla lente del Napoli. Adesso la dirigenza azzurra spera in talenti come Roberto Insigne, fratello di Lorenzo, l'unico che potrebbe essere aggregato alla rosa azzura dopo l'ottima stagione con l'Avellino, e nel promettente Romano che ha stregato Sarri nel ritiro estivo e si sta facendo le ossa con il Santarcangelo in Lega Pro. C'è poi Sebastiano Luperto, rimasto a Napoli e pronto a giocarsi le sue carte altrove in prestito. Basta confrontarsi con una società come l'Atalanta, dal quale proviene Grassi, per capire quanta strada c'è da fare e senza un centro allenamento di propietà, la situazione è destinata a rimanere ferma, nella speranza dell'esplosione di un nuovo talento.

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