Piove gioia sul San Paolo, pioggia d’emozioni mista a gol: ben sei, e, forse, potevano essere di più. Tanta grazia offusca le recenti negatività: il tracollo di Udine, il sabato di Milano, il gol di Icardi in fuorigioco, la partita nera e i disagi di un Napoli che sembrava essersi immerso in un buio profondo. Tuttavia questa vittoria forte, ridondante non cancella i timori che circondano i ragazzi di Sarri. Sì, perché se il Napoli è stato devastante, il Bologna è sembrato troppo piccolo e povero di gioco e di forza. E qui ritorna in mente la partita con l’Inter. Cosa è sucesso al Napoli senza Higuain quando ha giocato contro una squadra medio grande? Contro un avversario più organizzato e qualitativo? E cosa gli è accaduto, trovandosi faccia a faccia con una formazione di statura inferiore, Udinese a parte? Non si può spiegare tutto con le irregolari decisioni degli arbitri. I passi falsi del Napoli vengono ds lontano. Da un’usura costante di tredici combattivi calciatori. E da un ricambio incostante tra prima e seconda squadra. Tranne rare eccezioni. Ma il Napoli, nonostante i momenti difficili, grazie al gioco mostrato e i risultati ottenuti, riuscirà a mettere da parte tutte le sue incertezze. Perché la sua stagione è stata immensa e ci auguriamo non irripetibile. Chiudiamo queste tesi con un ultimo passaggio su Napoli-Bologna: abbiamo riscoperto Mertens, peccato che non abbia giocato come merita. L’esterno belga ha il gol nelle gambe e nel cuore; scava, come una talpa, ogni buca possibile tra lui e la porta avversaria. A buon rendere, caro Mertens, anche per l’anno prossimo. Perché, come per Gabbiadini, le grandi squadre si costruiscono con gli uomini migliori. Anche se qualcuno li definisce riserve di lusso.
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