Caso Sharapova, arrivano le parole dell'avvocato

Sembra quasi diventata una "questione personale" tra Maria Sharapova e il presidente della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, Craig Reedie. Quest'ultimo, incalzato dai giornalisti, ha fatto indirettamente riferimento alla tennista russa e ai suoi guadagni stratosferici, parlando del budget limitato della Wada. "L'agenzia mondiale antidoping deve lavorare con 30 milioni di dollari all'anno, una cifra inferiore al reddito annuo della tennista Sharapova, recentemente squalificata per doping", ha detto Reedie. La risposta di "Masha" non si e' fatta attendere ed e' arrivata tramite una nota del suo avvocato, John Haggerty. "Le dichiarazioni del presidente Wada non sono professionali. La giustizia, sia da parte della Wada che del tribunale, deve essere cieca, non puo' essere influenzata dai guadagni di un giocatore. Il signor Reedie deve delle scuse a Maria e a tutti i tennisti di successo, a meno che non voglia che i tifosi pensino che la Wada abbia standard differenti a seconda della classifica e dei guadagni degli sportivi", ha detto l'avvocato della tennista russa.

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