AfroNapoli, calciatrice si candida con Salvini: messa fuori rosa. Le compagne di squadra nel frattempo si ribellano.

Tanto rumore mediatico sulla questione che interessa l'AfroNapoli nelle ultime ore. Titti Astarita, capitano della squadra ha annunciato la sua discesa in campo per le comunali di Marano in una lista collegata al vicepremier. Il massimo dirigente del club le ha chiesto di scegliere: restare in squadra o correre alle elezioni.

Di seguito il comunicato ufficiale della società:

Le compagne si schierano con il loro capitano: «Non siamo sottoposte a contratto e quest’anno per giocare ci siamo autofinanziate» Domenica 14 ottobre le ormai ex giocatrici della squadra femminile di calcio a 11 dell’AfroNapoli hanno deciso, all’unanimità, di non giocare la partita di Coppa Campania contro l’avversaria Dream Team. La decisione è stata presa in segno di protesta per l’espulsione del loro capitano, Concetta Astarita, perché candidata alle comunali di Marano di Napoli in una coalizione di centrodestra. «Quello che chiediamo oggi alla LNTD (lega nazionale dilettanti) è di riaprire le iscrizioni al campionato così da permetterci di partecipare sotto altro nome e con altra matricola in quanto quello che è successo è un atto discriminatorio. Lo sport dovrebbe essere apartitico ed apolitico ed è per questo motivo che noi tutte ci siamo schierate dalla parte del nostro capitano - affermano le calciatrici - Alla nostra compagna è stato chiesto di ritirare la sua candidatura, nonostante noi avessimo cercato di giungere ad un compromesso: esonerarla fino alla fine delle elezioni». Ma i problemi iniziano da più lontano, già a settembre c’era il rischio che la squadra femminile di calcio ad 11 non si sarebbe formata per mancanza di fondi ed è così che le ex giocatrici hanno deciso di autofinanziarsi pagando una quota associativa di cento euro. Rimaste senza dirigente e gestitesi da sole si sono poi date da fare per cercare degli sponsor, in perenne attesa di una riunione, mai stata istituita, con i vertici della società. Nonostante il loro impegno ed il loro desiderio di formare la squadra hanno comunque incontrato numerose difficoltà: i giorni per gli allentamenti sono passati da tre a due, ed in molte occasioni il campo non era nemmeno disponibile: «Avremmo potuto fondare una società nuova, ma oltre al fatto che i tempi ormai erano troppo stretti abbiamo comunque deciso di fidarci, come sempre, della società AfroNapoli e di giocare con loro» concludono le calciatrici.

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