ADL e De Magistris in attesa di chi sa cosa

Si parla da mesi, forse anni di questo stadio nuovo. Tra minacce inconcludenti di portare la squadra altrove e proposte indecenti da entrambe le parti, il San Paolo era e rimane in condizioni impietose. Nessun processo, nè a De Laurentiis nè a De Magistris, ma c'è una cosa che accomuna i due numeri uno. Entrambi tirano eccessivamente acqua al proprio mulino. E' una struttura non a norma di legge, come si può pensare di convincere un proprietario di club a pagare un canone di locazione 650 mila euro più 3 mila per ogni singola gara (vedi proposta di ieri in consiglio comunale). E' un reato solo proporre un accordo del genere alla controparte. Allo stesso modo può essere considerato a dir poco contrastante il ragionamento del presidente De Laurentiis. Il San Paolo è un cesso? Il paragone con i servizi sanitari ci sta pure, ma allora con 20 milioni di euro a stento ci tinteggi le mura. Se come obiettivo ci si pone uno stadio che assomigli ad un salottino inglese allora a quella cifra dovrebbe essere aggiunto qualche zero. Se poi si mira a tappare i buchi con l'asfalto (pratica ben conosciuta nel napoletano), allora il discorso cambia. Nel frattempo c'è una città che chiede a gran voce di darsi una mossa. Inter e Milan abitano da anni in quella che viene definito 'La Scala del calcio' eppure vogliono cambiare area, rimodernare e, come i rossoneri, andare altrove. La Roma ha presentato il progetto per il nuovo stadio. Il Sassuolo ha una sua struttura di proprietà già dalla serie B. L'Udinese sta ultimando un gioiellino di architettura. La Juve non ne parliamo proprio. Come noterete, tra le squadre citate non ci sono club ultramilionari; nessun riferimento a PSG, City, Barcellona, Chelsea o Real Madrid. Ciò significa che qualcosa di significativamente importante può e deve essere fatto. Ma i due numeri uno, nel frattempo, attendono...

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