Troppa violenza, Tsipras ferma i campionati in Grecia

In Grecia si ferma anche il calcio. Dopo le violenze fra tifosi che hanno caratterizzato varie partite, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli incidenti verificatisi prima, durante e dopo il derby di Atene Panathinaikos-Olympiacos Pireo, finito 2-1 per i verdi. Al termine degli scontri c'erano stati 11 arresti, mentre un giocatore dell'Olympiacos, il nigeriano Michael Olaitan, aveva perso conoscenza durante il primo tempo ed era stato ricoverato in ospedale, dove gli era stata diagnosticata una miocardia dovuta a spavento, ansia e stress. L'ex laziale Kasami, ora all'Olympiacos, era invece stato colpito alla testa, per fortuna senza gravi conseguenze, da un petardo lanciato contro di lui dagli spalti mentre si avviava a sedersi sulla panchina della sua squadra. Yannis Anastasiou, allenatore del 'Pana', era stato 'centrato' alla testa da un bicchiere pieno lanciato anche questo dalle gradinate. Ora il Governo ha deciso di intervenire con durezza, sospendendo a tempo indeterminato i campionati professionistici, mentre la prossima stagione neppure comincerà, secondo quanto ha detto il viceministro dello Sport, Stavros Kontonis «se tutti i 18 club non introdurranno ticket elettronici e telecamere di sicurezza durante le partite». Il campionato greco era già stato sospeso due volte in questa stagione a causa della violenza, ma ora lo stop è definitivo fin quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza per far svolgere le partite. È allo studio la possiiblità di introdurre anche in Grecia la 'tessera del tifoso', analogamente a quanto succede in Italia. In serata Kontonis si riunirà con i più alti dirigenti del calcio greco e con ilpPremier Alexis Tsipras.

 

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