Sarri entusiasta a "la Repubblica": "Napoli, sono fortunato questo è un grande club"

Maurizio Sarri, con un nuovo look, si presenta all'Hotel Vesuvio pronto a farsi intervistare dai colleghi di Repubblica, Corriere dello Sport e Il Mattino. Ecco quando il tecnico ex Empoli ha rilasciato a Marco Azzi del quotidiano la Repubblica : 

Forse era destino: Sarri a Napoli...
"Sono stato fortunato: mi ha scelto comunque un grande club".

È un punto di arrivo o di partenza?
"È una opportunità, con tutte le responsabilità del caso. Ma non temo di mettermi in discussione: altrimenti è meglio smettere. Nemmeno Napoli è un traguardo, anche se sono entusiasta della panchina azzurra".

Ci arriva a 56 anni, dopo tanta gavetta.
"Sono partito dai dilettanti e per passione ho lasciato il posto in banca, area finanza. Il calcio è diventato la mia professione, ma fatico a considerarlo un lavoro. Faccio ciò che mi piace e mi pagano anche...".

Eppure la trattativa con De Laurentiis è stata complicata....
"Mi ha offerto solo un anno di contratto e all'inizio ero perplesso. Poi ho capito che è il suo modus operandi, lo aveva fatto già con Benitez. De Laurentiis ha avuto molto coraggio, puntando su di me. È stata una scelta di rottura e basata sul made in Italy".

Che ha pensato dopo la firma?
"Grande emozione, soprattutto la prima notte: allenerò la squadra per cui tifavo da bambino. Alle scuole elementari e medie ero l'unico a tenere per gli azzurri. Un anno Maradona venne in ritiro a Reggello, sotto casa mia: palleggiava coi limoni".

Era un Napoli vincente, quello di Sarri come sarà?
"Il Napoli è l'unica società italiana che ha saputo vincere di recente, Juve a parte. Dobbiamo rimanere in alto, ma senza fare stupidi proclami e pensando pure al futuro. Spero di lanciare i giovani napoletani. E non allenerò pensando al contratto in scadenza ".

Che effetto le fa, andare di moda?
"Sono venuti a studiare l'Empoli da Russia e Giappone: giocavamo un bel calcio ed eravamo simpatici a tutti, non essendo di alta classifica. Ma non mi monto la testa".

Serviranno rinforzi...
"Alt, si migliora pure col mercato, ma soprattutto con il lavoro sul campo. Il Napoli è già forte, con qualità in attacco. Ho fatto delle richieste alla società, ma sono pronto a fare anche io un passo verso la squadra".

Il 4-3-1-2 è intoccabile?
"Lo sento sulla pelle. Ma abbiamo due attaccanti esterni come Insigne e Mertens: quindi più soluzioni tattiche".

Si parte col trequartista, però: può essere Hamsik?
"Lo vedo interno, oppure mezzala. Ma soprattutto lo vedo molto, molto forte".

E Higuain?
"È già il centravanti migliore d'Europa. Sono curioso di allenarlo, ho la sensazione che questo ragazzo possa esplodere a livelli enormi".

Farà differenza allenare giocatori già affermati?
"Dipende dall'intelligenza di chi deve adattarsi a un nuovo modo di stare in campo".

Si adatteranno anche i tifosi, dopo Benitez?
"Posso promettere che darò il massimo, non pretendo di piacere per forza a tutti".

Un po' di turn over in meno aiuterà... 
"L'Europa non mi fa paura. Un anno ho fatto 60 partite in serie B con 15 giocatori. Con gli aerei invece avrò più problemi: vorrei guidare io, magari prendo il brevetto".

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