Sacchi: Napoli non abituato a vincere. Lite Mila-Juve? Galliani sbaglia

Arrigo Sacchi a tutto tondo in un’intervista a Tele Radio stereo: lite Milan-Juve, Napoli e Roma, la Nazionale e tant’altro. Ecco il Sacchi-pensiero: «Il nostro è un Paese che non si rinnova, in cui gli arrivisti e gli opportunisti sono più dei professionisti. E questo si riflette nel calcio. In altri Paesi una vittoria non è l'unico scopo, senza prestazione la vittoria vale meno». Cpsì Arrigo parlando all'indomani delle polemiche tra Milan e Juve sulle immagini tv del gol di Tevez. «Viviamo nel Paese delle arene, in cui il coro più gettonato è 'devi morire'. Il calcio è uno sport collettivo e offensivo, noi lo interpretiamo come difensivo, dove conta l'individuo», aggiunge. L'ex allenatore del Milan bacchetta la dirigenza rossonera. «Sono amico di Galliani e Berlusconi - sottolinea Sacchi - sono legato e riconoscente al Milan, ma questo non altera i miei giudizi. Il Milan sabato ha meritato di perdere contro una Juve più squadra, più fluida nella manovra. Ha meritato di vincere in quanto migliore del Milan. Se si partisse dal riconoscimento del merito, a certe esasperazioni non si arriverebbe». «All'inizio si prevedeva una lotta Juve-Roma per lo scudetto, con possibile inserimento del Napoli. L'incognita era l'Inter - fa notare Sacchi -. La Juve si sta ripetendo, nonostante molti pensassero che il dopo Conte avrebbe comportato dei problemi. Allegri, molto probabilmente, non è didattico come Conte, ma ha altre qualità». Secondo Sacchi, la Roma «ha dimostrato di avere dei limiti di organizzazione di gioco. Parte da un'ottima base tecnica, ma non ha un gran ritmo. Al di là dei valori individuali è ancora troppo legata al rendimento di un calciatore come Totti che ha comunque 38 anni. L'organizzazione difensiva è approssimativa, nel calcio non devono contare soltanto i singoli, il collettivo deve andare oltre». «Il Napoli - ammette Sacchi - ha pagato dazio all'eliminazione in Champions. Roma e Napoli sono poco abituate a vincere, sicuramente se confrontate alla Juventus. Il mio Milan, e poi quello di Capello, si fondava su calciatori italiani abituati a vincere». Sugli stage della Nazionale annullati, Sacchi ha un'idea: «La Figc non sempre ha quell'autorità che serve in momenti delicati come quello attuale legato agli stage della Nazionale»
 

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