Questo vestito nuovo l'abbiamo cucito insieme

Cambiamo veste, di nuovo. E non sarà l'ultima volta. Perché oggi comunicare significa modificare ogni proprio codice, sempre. La sfida é continua e come ogni direttore spera possa accadere: con animo e mente sgombri, senza condizionamenti, al servizio solo dei lettori, aperto alla pluralità delle voci.
Un impegno reso più semplice da uno staff tra i migliori che io abbia incontrato nella mia ormai lunga, purtroppo, esperienza professionale. In tre anni abbiamo costruito un nostro modo di fare informazione. Un webmaster (SmartBrand) tra i più moderni e agguerriti ci assiste giorno per giorno, un nuovo format é sempre dietro l'angolo, una nuova foliazione non sarà mai solo per ora. Ma soprattutto un nuovo modo di raccontare il Napoli e il calcio, i problemi del Sud sportivo e il futuro. Almeno questo è stato costantemente il nostro obiettivo. Se non ci siamo riusciti, se non sono stato all’altezza di questa aspirazione, chiedo scusa ai lettori. Abbiamo cercato tutti insieme, noi della famiglia di toniiavarone il blog, di rovesciare prima di tutto un antico luogo comune: che anche le squadre hanno un destino e che, per quanto sforzi si facciano, quel destino non può essere cambiato.
Il destino, ne sono convinto, lo si costruisce ogni giorno. Piangere, perché è «cinico e baro», serve ad autoassolversi per quanto non si riesce a fare. E invece il destino si modella e si cambia, appunto, facendo. Nonostante le difficoltà, molte resistenze, e tanti ritardi, questo mi pare che sia il cammino intrapreso da gran parte degli appassionati nostri lettori: il rifiuto dell’autocommiserazione e del piagnisteo. Ma anche questo non basta. È la premessa, solo la premessa, di ogni altro ragionamento. Il futuro lo si conquista conoscendo gli obiettivi e avendo consapevolezza delle risorse e dei limiti. Quello delle risorse non è solo un discorso economico: i tre anni passati in questa mia nuova postazione, mi hanno convinto che ci sono troppi quozienti sprecati, troppe intelligenze ai margini, troppi giovani, e anche meno giovani, costretti a portare altrove il bagaglio del loro entusiasmo e del loro sapere.
Non sempre sono stato, ne sono sicuro, all’altezza di questa realtà. Ma sempre, io e tutti i ragazzi dello staff, mio figlio Gianluca in primis, abbiamo cercato di dare delle risposte. È l’amore per i lettori la ragione prima dell’esistenza del nostro blog, che da oggi é meglio considerarlo un grande contenitore di notizie e opinioni. Alla fine, come si vede, sono tornato al tema dell’amore. Ma è così: il giornale, pure quello on line, è un atto d’amore. Almeno per me è sempre stato così. Grazie a voi per avermelo fatto vivere con tanta intensità. Tre anni tra i più belli della mia vita. Un gran pezzo del mio cuore resta con voi.

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