Patto contro la brillantezza a tutti i costi

È un po’ come il gioco dell’oca, sbagli casella e torni indietro, fai un passo avanti e ti ritrovi sulla linea del traguardo. Succede alla Juve, ferma un giro; accade al Napoli che infila con un solo gol il Genoa e si trova incollato alla capolista.

Mentre il Napoli ha dato spesso l’impressione di voler rispettare a tutti i costi la propria missione di bellezza, finendone a volte prigioniero, ieri sera ha cambiato pelle. Quasi un patto d’onore contro la brillantezza a tutti i costi, un giuramento di sangue contro la poesia dei colpi di tacco e dei tiri a giro, a favore della prosa dei tocchi di piatto, della praticità e un po’ meno, ma non troppo, dell’estetica. La Juve leader è stata ricacciata indietro da un gol su palla inattiva di Albiol, nei falsi panni del centravanti vero, che non segnava da circa due anni. L’1-0 ottenuto dopo un po’ di tentativi troppo vanitosi degli attaccanti azzurri. A dispetto di Sarri, che per giocare e vincere il suo contro break, ha pagato pegno alla sua fede a oltranza in un attacco di manovra. più tecnico che fisico, capace di aprire varchi con il movimento. “Il nostro numero 9 è lo spazio”, sosteneva sino a qualche tempo fa. Beh, contro il Genoa più che lo spazio deve ringraziare la stazza di Albiol. Certo, non é stato un successo maturato con rose e fiori. Tuttavia quando si vince va bene pure un Napoli grossolano negli errori: come quando s’é cercato con troppa accelerazione e spesso non s’é trovato. E come certe leggerezza di KOulibaly e le tre occasioni per il Genoa su cui al Napoli é andata bene.... In fin dei conti, mai come ora, contava vincere e questa vittoria é meritata, ottenuta contro un Genoa molto, molto attento tatticamente. I sette giorni tra la Roma e l’Inter vanno, quindi, derubricati col nervosismo da ansia da vittoria. L’importante é che il Napoli non abbia mollato nulla.

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