La "quadrilla" di Benitez

Finisce in gloria anche il quarto di finale di Coppa Italia. Finisce con un incessante e poderoso "Higuain-Higuain", un coro che racchiude in quel nome il concetto tattico della sfida con l'Inter. Perché nel calcio, quando l'equilibrio sembra aver vinto la partita, il fuoriclasse é l'unico che spariglia le carte. E nel Napoli il valore aggiunto si chiama Gonzalo Pipita Higuain. Giá perché la quarta vittoria di fila, come il varco spalancato per entrare nelle semifinali di coppa Italia, così come pure la possibilità di essere in corsa su tre fronti su tre (coppa campionato ed Europa League) hanno una sola genesi: il tasso di qualità della rosa, soprattutto negli ultimi trenta metri. E soprattutto quando i centrali diventano tre (Koulibaly ha giocato da esterno, ma la sua matrice di marcatore si vede e si sente) a protezione della difesa. Decisivo anche il momento che ha battezzato il 4-4-2 con l'inserimento di Goulham. Insomma, il risultato - come tutti quelli di questa stagione - é matematico: tanti sono i calciatori che s'alternano, tanta é la loro differenza in meglio con gli avversari che il prodotto, per la "cuadrilla" di Benitez, non cambia.

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