The Impossible dream

"Sognare il sogno impossibile, combattere il nemico imbattibile, sopportare con dolore insopportabile, correre dove gli impavidi non osano. Correggere l'errore più incorreggibile, essere molto migliore di quanto tu non sia, continuare a provare, quando le tue braccia sono troppo deboli e raggiungere la stella irraggiungibile". Speriamo di non  disturbare Mitch Leigh, l'autore di questa magnifica canzone, e Frank Sinatra in Paradiso se utilizziamo un loro capolavoro per fini calcistici, ma solo una loro creatura poteva rispecchiare perfettamente quello che è stato in questi mesi ed è da ieri notte il Leicester City, la sorpresa del calcio europeo di questa stagione e la nuova squadra campione d'Inghilterra. Una compagine che fino a due anni fa militava nella Championship (la serie B inglese) e la scorsa stagione lottava per non retrocedere, quindi nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla vittoria del campionato della squadra del centro dell'Inghilterra, tutti si sarebbero fatti una grossa risata e per questo motivo il trionfo dei Foxes può essere considerato in un unico modo: the impossible dream. L'irrealizzabile, l'irragiungibile perché fino a quel momento Ranieri aveva vinto tante coppe e un campionato in serie B con la Fiorentina, "fallito" con Roma e Inter per poi essere ripudiato dalla propria patria con l'etichetta di "eterno secondo". Perché Jamie Vardy, anni fa operaio e calciatore per condizione, era considerato un brutto anatroccolo per aver segnato 5 gol nella sua prima stagione in Premier League e adesso è diventato un bellissimo cigno per le sue 22 reti decisive, la più bella contro il Liverpool che ha fatto impazzire il King Power Stadium e chi tifa il calcio. Perché nessuno avrebbe mai scommesso che Kanté fosse un centrocampista così incredibile, con un grande cuore e con tanto fiato come la sua squadra, perché Mahrez ha sempre avuto questa classe ma non è ma riuscito ad esprimersi al meglio, grazie (di nuovo) anche a Ranieri che non ha mai fatto sentire la pressione ai suoi giocatori, dicendogli sempre di giocare fino alla fine e se tutto andava bene si festeggiava con una pizza e una birra. Ci sono tanti elementi che hanno reso fantastici i Foxes e sotto molti aspetti ricordano il Nottingham Forest dell'intramontabile allenatore Brian Clough, capace di portare quei giocatori in cima all'Olimpo del Calcio facendogli vincere prima il campionato inglese nella stagione 77-78 e poi la Coppa Campioni nella stagione succesiva, ma per il momento Ranieri si gode questo momento e poi penserà alla conquista della Champions, sempre se capiterà. La favola del Leicester City è il trionfo del calcio vero, quello fatto di sacrificio, umiltà, sudore e lacrime che contrasta il calcio condizionato dai petrodollari, dagli sponsor che impongono quante volte un calciatore deve respirare, dagli agenti miliardari come Raiola e Mendes che decidono se il giocatore sta bene o meno in quella squadra, dalle corazzate fatte da giocatori pagati più di un salone di macchine sportive o di un appartamento lussuoso al centro di New York. Il Leicester rappresenta il trionfo di chi gioca normalmente il calcio e conquista le stelle del cielo d'Inghilterra con la forza dei sogni. 

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