Hamsik, il capitano con la cresta sempre alzata

Sentire 'Un giorno all'improvviso' al termine della sfida contro il Genoa, ha rappresentato per un momento importante. Diciamo la verità: quel coro era cantato da una persona che, noi tutti, credevamo avesse gli attributi da grande giocatore, poi sappiamo tutti come è andata a finire quella storia d'amore, con il tradimento del figliol prodigo e la presa di posizione del capitano. Proprio lui, quello slovacco con la casacca numero diciassette, dal 2007 nel club napoletano, colui sempre indicato come il fautore di molte cadute del Napoli. Quest'anno stiamo assistendo ad una nuova versione di Marek Hamsik, un ragazzo ormai divenuto uomo, maturo abbastanza da caricarsi la squadra sulle spalle, guidandola in ogni match di campionato, di Coppa Italia o di Champions: Marechiaro sta disputando la sua migliore stagione, fornendo prestazioni eccellenti partita dopo partita; ieri un'altra dimostrazione della crescita del centrocampista, sempre vivo in entrambe le fasi di gioco, punti di riferimento per i compagni che devono smistare il pallone. Se oggi riesco ancora a seguire con passione il calcio, specialmente questa squadra fantastica, lo devo a lui: non è da tutti rialzare la china dopo una pugnalata alle spalle in piena estate. Grazie capitano, grazie di giocare nel Napoli e di difendere i colori azzurri.

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