ESCLUSIVA TI. Lello D'Auria (socio Complesso Kennedy): "Un onore ospitare le giovani promesse del Napoli"

Il 2018 volge al tramonto per lasciare spazio ad un 2019 pieno di soddisfazioni. Per il Napoli è stato un anno emozionante e pieno di sorprese, in particolar modo la corsa allo Scudetto, il Calcio di Sarri e l'addio con quest'ultimo per fare spazio ad un altro allenatore di spessore come Carlo Ancelotti. Una nuova stagione sulla strada del cambiamento sulla panchina azzurra, ma anche per quanto riguarda il settore giovanile che da Sant'Antimo è ritornato a Napoli, precisamente al Complesso Sportivo Kennedy ai Camaldoli dopo un'estate rovente tra la visita di De Laurentiis sulla struttura, colpi di scena degni di una serie televisiva per arrivare al lieto fine. A parlarcene in esclusiva, il socio del Complesso Sportivo Lello D'Auria (a sinistra della foto principale, ndr), nonchè presidente della scuola calcio Internapoli e tra i protagonisti della trattativa.

 

La presenza di un settore giovanile come quello del Napoli sul Complesso Sportivo Kennedy che importanza ha per la struttura?

“Per una società importante come il Napoli, il Kennedy è l’ambiente giusto per poter accogliere tutte le categorie e fornirgli tutto quello che gli serve per svolgere un ottimo lavoro, fatta eccezione per la Primavera che si allena allo Ianniello di Frattamaggiore. Ricordiamo che questo qui per gli azzurri è un ritorno sulla struttura e noi siamo gli unici in Campania ad avere due campi a 11 e nove campi tra calcio a 8 e 7, quindi ci sono tutte le comodità a disposizione per fare un lavoro preciso. Con l’arrivo del Napoli, abbiamo ampliato il nostro servizio con un palestra per le squadre e una lavanderia, valorizzando ancor di più la nostra struttura”.

Come è partita la trattativa con De Laurentiis e come si è sviluppata?

A Marzo inizio a proporre l’idea al Responsabile del Settore Giovanile azzurro Gianluca Grava che ha una prima frenata e poi ripresa a Giugno proprio da De Laurentiis, venendo a visitare in prima persona la struttura. Troviamo un accordo iniziale che però in un primo momento salta perché le giovanili provano a ritornare al Centro Sportivo di Sant’Antimo, ma con la notizia della chiusura di quest’ultima fa si di vedere le squadre azzurre approdare al Kennedy. E’ inutile dire che per noi è un onore avere la squadra della città, anzi devo ammettere che trattare con De Laurentiis non è stato per nulla semplice perché su questo argomento, oltre a quelli della prima squadra, è stato meticoloso ma anche molto disponibile a parlare”.

Sulla struttura non c’è solo il Napoli, ma anche l’Internapoli che è una scuola calcio della quale sei il presidente. Essendo l’unica presente, quali sono i vantaggi rispetto alle altre?

“L’Internapoli ha una storia sia per il nome che quella di sfornare tante promesse del calcio, mandate per tutta Italia e portiamo avanti questa tradizione.  Il Napoli ha diversi ragazzi cresciuti da noi come il portiere Alessandro D’Andrea, classe 2000 che è stato chiamato da Carlo Ancelotti a sostituire momentaneamente Alex Meret in prima squadra e sta facendo molto bene sotto la guida di  Roberto Baronio in Primavera, ma anche l’esterno offensivo 2003 Bruno Umile che è un punto fermo della sua squadra e ora nel giro della Nazionale. La cura dei particolari fa la differenza e questo il Napoli lo riconosce visionando continuamente i ragazzi, anche tramite amichevoli, quindi con il tempo si potrà avere delle risposte, ma questo avviene di frequente perché condividiamo i campi”

E’ ormai noto che ogni anno l’Internapoli cedi giocatori ai settori giovanili più importanti in Italia, ma quale è il vostro segreto?

“E’ vero e per noi parlano i numeri. Per citare alcuni di ques’anno, abbiamo ceduto il talentuoso centrocampista classe 2004 Antonio Gala al Milan, fortemente voluto dai rossoneri che sono scesi anche a Napoli per trattare, ma anche altri come il centrocampista  2004 Francesco Parisi, diventato colonna del centrocampo del Benevento e capitano della squadra, ottenendo in pochi mesi la convocazione dalla Nazionale per uno stage, senza dimenticare il portiere Mattia Connola, sempre un 2004 andato a Palermo. Abbiamo ceduto un totale di 15 ragazzi solo quest’anno, ma il segreto per permettere il salto è lavorare sulla qualità dei ragazzi, curare i particolari e la loro base, però questo avviene solo grazie a istruttori preparati”.

Ad oggi, quali sono i ragazzi passati nella scuola calcio che dobbiamo tenere d’occhio e da vedere in categorie importanti?

“Oltre ai già citati Umile e D’Andrea che il loro percorso li porterà sicuramente tra i giocatori grandi, anche al Palermo abbiamo ceduto numerosi ragazzi e sicuramente tra questi pronti al salto c’è il 2000 Ciro Sicuro, che da un paio di anni si allena anche con la prima squadra e speriamo in un suo debutto in Serie B, andatoci molto vicino la scorsa stagione con Roberto Stellone che era un suo estimatore. Antonio Gala al Milan, il quale punta molto sul ragazzo e già gli sta delineando un percorso nelle giovanili, per far capire quanto ci credono in lui, ma anche Francesco Parisi e Mattia Connola stanno facendo bene e da loro possiamo aspettarci veramente molto. Ci sono anche ragazzi qui da noi in grande crescita, ma non faccio nomi e spero di poterli piazzare per quest'anno"

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