Djokovic re indiscusso, il punto sul 2015 tennistico

Primo appuntamento con la nostra rubrica per appassionati di tennis. Analisi e commenti su personaggi e tornei saranno affrontati quì ogni volta che ci sarà un servizio o una volèe interessante di cui parlare. 

Le Finals ci hanno offerto pochi titoli ma buoni. L'epilogo stagionale di Djokovic è semplicemente in linea con l'inizio e tutto il 2015. Chiudere con la vittoria su Federer in finale e Nadal in semifinale dà un'idea di quanto il serbo quest'anno fosse davvero il più forte. Non ci volevano le Finals per capirlo, questo è vero. Ma al minimo accenno di reazione di un Nadal ha rimesso subito le cose in chiaro. E' come se ad ogni servizio, dritto o rovescio Nole volesse ribadire: "Hey sono io il campione". Il numero uno forse meno spettacolare dei big, ma dotato di una continuità disarmante. Concentrazione e fisico non vanno mai al di sotto di certi parametri. Questi fattori, uniti ad una straordinaria capacità tennistica, lo hanno reso il numero uno indiscusso del circuito. Qualcosa ci aveva indotto (erroneamente) a pensare che Nole avrebbe avuto qualche difficoltà contro il Nadal visto nel girone. Percezione assolutamente errata visto poi l'andamento del match. Rafa ha trovato sicurezza contro quelli alla sua portata. Wawrinka e Murray sono stati test significativi per l'aspetto fisico e mentale. Per competere contro il serbo, però, bisogna tornare a giocare da marziani. Colpi ancora troppo carichi, corti e spesso centrali. Così si va al patibolo contro Djokovic. I "Vamos" sono più convinti di qualche mese fa, ma si può fare di meglio. La condizione fisica adesso sembra essere buona, a mancare è ancora una stabilità mentale che gli consenta di andare a tutto braccio. Nole rappresenta una garanzia, Rafa una speranza. Se a questi due ci aggiungiamo Federer vuol dire che stiamo componendo un bel puzzle per il 2016. Lo svizzero ancora una volta ha dimostrato di essere inferiore solo a Djokovic, cosa non da poco vista l'età e quello che ha vinto. La classe c'è e quella non andrà mai in pensione, il fisico è quell'aspetto (fondamentale) che non gli permette di reggere certi ritmi forsennati che contro il serbo diventano routine. Per quanto riguarda la prossima stagione, gli amanti del tennis si augurano più rivali per il numero uno. Rivali che, a parte Roger, non sono mai riusciti ad opporre un'efficace resistenza. In vista del 2016, noi aspettiamo solo qualche ace o doppio fallo di cui ritornare a parlare.  

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