Commissioni killer 2.0, la rabbia dei club

La Fifa sta movendo i primi passi contro le commissioni dei procuratori? E le società d'Italia si uniscono facendo fronte comune e compatto. Gli agenti sono considerati delle minacce e dei pericoli che ostacolano il normale svolgimento delle attività di mercato. 
Il muso duro di Pantaleo Corvino
Nel dossier dei dirigenti generali e sportivi c'è davvero di tutto a carico degli agenti. Ricatti, soprusi, triangolazioni sospette, mega commissioni, scorrettezze di ogni genere e strapotere. Pantaleo Corvino, direttore generale dell'area tecnica della Fiorentina, non le manca di certo a dire. "Penso che nell'ultimo periodo si sia alterato tutto. Non capisco perchè per fare gli allenatori sia necessario fare corsi ad hoc, per diventare dirigenti pure. E da poco anche per essere osservatori. Per fare gli agenti di mercato, invece, non servono corsi. La Fifa ha tolto lo status di agente ed è stata una mossa sbagliata, perchè nel mercato di oggi è una figura che incide molto e senza uno status preciso si rischia confusione". Non ci sono dubbi per Corvino, è la Fifa l'unica colpevole di questo nuovo status. In conclusione. "E' necessario riconoscere a livello normativo e professionale questo status, poi una mossa che farei è quella di far pagare le procure agli agenti direttamente ai calciatori oggetti del trasferimento, mentre le intermediazioni devono rimanere a carico dei club". 
Parola a Fenucci, ad del Bologna
Per l'ad del Bologna, Claudio Fenucci, i problemi riconducibili al ruolo in continua evoluzione degli agenti si palesano "quando ques'attività genera cointeressi nel valore di trasferimento del giocatore. Il ruolo assume una dimensione diversa, simile a quella di una third parties".
Il distinguo del Cagliari e del Crotone
Il disagio è avvertito da tutti i club d'Italia ma c'è anche chi opera un distinguo. E' il caso del ds del Cagliari Giovanni Rossi. "La deregulation introdotta dalla Fifa va senz'altro rivista, a patto che non venga penalizzato il lavoro di quei procuratori che nel sistema portano valore aggiunto". Dello stesso parere risulta essere Gianni Vrenna, presidente del Crotone. "C'è chi ha buon senso e chi invece sfrutta il potere per mettere in difficoltà le società di calcio. Una ricetta? Restare fermi sulle proprie posizioni anche a costo di rimetterci". 
La mano pesante di Pozzo e Carnevali
Il numero uno dell'Udinese, Gino Pozzo, usa la mano pesante. "E' un problema consistente di difficile risoluzione, perchè non esiste una reale protezione dei contratti e c'è una mancanza di sanzioni per gli operatori che violano le norme federali anche rispetto ai contratti con i giocatori minorenni". Fa eco Giovanni Carnevali, diggì del Sassuolo. "I procuratori sono ormai in grado di condizionare le società nelle loro scelte. I costi per le intermediazioni sono troppo elevanti e non vengono reinvesti nel sistema calcio, ma restano ad appannaggio degli agenti stessi". 
Muso duro del Verona e l'umanità della Spal
Non fa sconti neanche Filippo Fusco, diesse del Verona. "Qualcuno ha detto che i procuratori siano un male necessario, io non sono d'accordo. Rispetto dei ruoli ed etica dell'intero sistema calcio sono fondamentali". Infine la parola al presidente della Spal, Wlater Mattioli. "Sì, gli agenti sono necessari ai giocatori. A me piacerebbe parlare direttamente coi ragazzi che stiamo trattando per conoscerli anche sotto il profilo umano. Giusto riconoscere un compenso ai procuratori, ma nel rispetto delle regole"

Dislike non mi piace
0

Calciomercato

Le Opinioni

Serie A

Concept & Web Development
SmartBrand srl
Scroll to Top