Clamoroso Gargano: "Napoletani maleducati"

Walter Gargano è tornato a paelare di Napoli e dei napoletani, lo ha fatto ai microfoni della radio messicana Rg 690 La Deportiva. Ecco quanto evidenziato da toniiavarone.it:

Quando sei arrivato a Napoli chi era l'allenatore?

Quando arrivai l'allenatore era Reja che ora allena l'Atalanta. 

Quale fu il primo pensiero quando arrivasti? E' vero che è una città particolare e che al Nord non amano i napoletani?

Inanzitutto ho due figli napoletani, è una città folle e molto caotica. I napoletani sono un popolo fuori dal comune, li ringrazio e ammiro il modo in cui vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. 

Cos'è che non condividi in particolare?

Sono maleducati, aggressivi. Si comportano in maniera molto diversa rispetto a quello che accade in Messico. Qui la gente è molto educata e chiede 'per favore'. Se sei a tavolano aspettano il momento adatto per non disturbarti. A Napoli invece, ti si parano davanti e nella loro lingua (perché il napoletano è una lingua) e ti dicono: "Uè Gargà vieni qua!" senza mai chiedere per favore. Però, giocare a Napoli è un'esperienza unica, che le cose vadano bene o male non si può uscire di casa, la città cambia dal giorno alla notte. Se le cose vanno male la città te la giura, se vanno bene ti venerano.

Come fu il tuo rapporto con Benitez?

Non ho niente di male da dire su Benitez perché quando tornai a Napoli lo feci perché c'era lui. Voleva comprarmi l'Inter ma li arrivò Mazzarri e io e lui avevamo due modi diversi di vedere le cose, io non condividevo alcune cose che lui mi diceva, lui la vedeva nera e io verde. E se per me una cosa è verde non cambio idea. Non era un problema tattico, umanamente lui pretendeva di dire 'qui comando io'. Lui ebbe problemi anche con Lavezzi e, a dire il vero, un giorno il Pocho voleva picchiarlo e se non ci fossi statio io a separarli non so come sarebbe finita. 

Perché voleva picchiarlo?

Perché Mazzarri voleva avere sempre ragione e il suo carattere non si sposava bene con il nostro, eravamo giovani e ribelli. A lui non piaceva che ascoltavamo musica o che bevevamo mate nello spogliatoio, sono cose caratteristiche di noi sudamericani e a lui non piacevano. 

 

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