Chi è il vero proprietario del Milan? Mister Li o il fondo Elliott? Potrebbe essere una domanda dalla semplice risposta. Ma andiamo con ordine. Il fondo di investimento, Elliott appunto, ha interpretato un ruolo fondamentale nel closing dell'acquisto del Milan.
Chi è Mister Lì?
Mister Li non è entrato nel mondo del calcio per semplice passione, bensì per far fruttare velocemente i propri investimenti. Il nuovo proprietario rossonero frequenta i salotti della finanza italiana da diverso tempo. Ha sempre voluto portare avanti la tipica strategia degli hedge fune. Si tratta di operazioni speculative che puntano a ottenere risultati di gestione positivi indipendentemente dall'andamento dei mercati finanziari.
Ecco la Elliott...
La Elliott (fondata nel 1977) partecipa al credito fondiario con il 43%. Sì tratta di una realtà che è specializzata in gestione e intermediazione di crediti bancari non performanti. Sul mercato sono noti agli esperti come NPL. E pensare che di recente ha ottenuto un aumento di capitale da 100 milioni di euro.
...e i 303 milioni al Milan
Il prestito di 303 milioni, a favore dei nuovi proprietari del Milan, è stata un'operazione vetrina. Un biglietto da visita per poter ottenere notorietà anche sui media non specializzati. Però la cosa più interessante è la dismissione dei 26 miliardi di euro di sofferenze lorde del Monte Paschi di Siena. In questo contesto si prevede che Credito Fondiario possa avere un ruolo importante con investimenti di 500 milioni euro. A sostenerlo in prima fila c'è proprio Elliott che, nel cda del Milan, ha chiesto di inserire uomini di fiducia e con esperienza nel mondo della finanza.
L'uomo di fiducia
Paolo Scaroni, il consigliere di maggior peso nel nuovo corso del Milan cinese, fu amministratore delegato di Enel dal 2002 al 2005. Per poi divenirne il numero uno. Negli ultimi anni ha ricoperto vari ruoli non esecutivi in agenzie di spessore come London Stock Exchange. Lo troviamo anche come consigliere di Generali Assicurazioni. Scaroni risponderà direttamente al fondo di investimento. Il suo compito è quello di valutare e monitorare l'andamento della società. Così da poter onorare il prestito entro i termini prestabiliti. Un vero e proprio controller ma l'obiettivo è di recuperare nel minor tempo possibile l'investimento oneroso, cercando di spostare questi flussi su altre operazioni.
Poi ci sono gli interessi
L'ingente somma che la Elliott ha prestato a mister Lì per la chiusura dell'operazione closing Milan, è servita anche a venire incontro alle diverse esigenze delle banche creditrici e allo sviluppo del club. Il Milan ha l'obiettivo per la prossima stagione di qualificarsi in Champion's League. (L'interesse varia dal 7.7% all' 11.5%. I 300 milioni devono essere suddivisi tra la chiusura del closing di 180 milioni, le esigenze delle banche per 72 milioni e lo sviluppo del club di 50 milioni). Non è da escludere la possibilità che i vertici del Milan, ovviamente prima della scadenza, possano cercare di ristrutturare l'operazione Elliott con banche primarie d'affari, già intervenute nel calcio nostrano. Avremo così una sostituzione del partner finanziario nella gestione dei debiti.
La top dei club indebitati
Ovviamente non c'è solo il Milan. Al primo posto della speciale classifica dei club più indebitati troviamo il Manchester United con 536 milioni. Segue il Benfica con 336 milioni. Sull'ultimo gradino del podio c'è l'Inter di Suning con 306 milioni di debiti. A seguire il Valencia con 285 milioni, il Qpr con 279 milioni. Ecco il Milan con 249 milioni di debito. Subito dopo i rossoneri troviamo i russi del Cska Mosca con 224 milioni. Con un distacco minimo, 222 milioni, trovano i turchi del Galatasaray. A sorpresa c'è anche la Juventus al nono posto con 209 milioni di debito. A pari merito, infine, troviamo la Roma e il Sunderland con 208 milioni. A sorpresa non troviamo in questa classifica club come Real Madrid, Atletico Madrid e Barcellona.
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