In seguito alla comunicazione Uefa relativa alla decisione adottata dalle Autorità locali del Belgio, che hanno disposto che la partita Bruges-Napoli in programma giovedì sia disputata a porte chiuse.
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In seguito alla comunicazione Uefa relativa alla decisione adottata dalle Autorità locali del Belgio, che hanno disposto che la partita Bruges-Napoli in programma giovedì sia disputata a porte chiuse.
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“Lobotka sarà appetibile per tanti club, gli piacerebbe giocare in un club che lotta per vincere la Champions. Abbiamo parlato con Deco, il Barcellona lo prenderebbe ma devono succedere tante cose. Stani ha gradito le dichiarazioni di Xavi, spesso io lo contatto in spagnolo, lui mi chiede spesso come stia Lobotka”. Queste le parole di Jasurek, l’agente di Stanislav Lobotka, pronunciate il 21 marzo.
Oggi, 24 marzo, la Gazzetta e il Corriere dello Sport riportano la notizia di un serio interessamento da parte del Barcellona per il centrocampista slovacco, nonostante le non ottimali – per usare un eufemismo - condizioni economiche in cui versa il club blaugrana. Guarda caso, esattamente tre giorni dopo le parole proferite dal suo agente.
Ora, mettiamo in chiaro due cose.
La prima. Gli agenti e i procuratori sono il male di questo sport. Sono come delle sanguisughe che ti prosciugano fino a lasciarti sfinito e senza forze, e quando fanno queste dichiarazioni dimostrano zero interesse per la causa azzurra, perché ottengono come unico risultato quello di generare scompiglio e panico nella tifoseria partenopea. Mettere altra carne a cuocere, specialmente in un’annata difficile come questa, non mi sembra proprio il caso.
La seconda. Stanislav Lobotka non si tocca e se proprio lo si volesse lasciar partire, ci vorrebbero non meno di 50 milioni, perché tanto vale un giocatore che nell’anno solare non salta neanche una partita per infortunio e tiene alto il livello del suo calcio, nonostante gli altri intorno spesso rappresentino più un peso che un aiuto effettivo. Inoltre, anche per 50 milioni o più, ci penserei molto approfonditamente, perché di registi come Stanislav, che è un fuoriclasse vero, ad oggi ce ne sono talmente pochi che si contano sulle dita di una sola mano.
Che si rifondi l’anno prossimo e si attui una vera e propria rivoluzione, ma si parta da una base solida, che ha un nome ed un cognome: Stanislav Lobotka.
Credo siano maturi i tempi, per parlare di Giacomo Raspadori.
Sono quasi due anni che sento tifosi partenopei interrogarsi sull’utilità di Jack nel Napoli, perché, a detta loro, l’unico ruolo che può ricoprire è quello di trequartista, al massimo seconda punta. In una squadra che ha fatto del 4-3-3 il suo unico credo e avendo avanti nelle gerarchie un fenomeno come Victor Osimhen, secondo loro, a questo Napoli, Jack non servirebbe. Vorrei quindi esprimere due pensieri due.
Uno. Giacomo Raspadori è un giocatore dalle tante qualità, che si distingue soprattutto per la duttilità. Ala sinistra, ala destra, prima punta, trequartista. Questo non significa che giochi ugualmente bene in tutte le zone del campo, ma non esiste posizione d’attacco in cui Jack non possa essere schierato. E questo perché, tra le altre cose, il ragazzo è dotato di un forte senso del dovere. Emblematico quando, durante la partita col Barcellona, mister Calzona gli aveva chiesto dove preferisse giocare e lui ha risposto: “No mister, è dove tu hai bisogno che io entro”.
Due. Trovatemelo un giocatore con la tecnica di Jack, che usa entrambi i piedi senza distinzione. Se non fosse per il signor Osimhen, un attaccante come Raspadori farebbe il titolare nel Napoli, così come in almeno sedici squadre di Serie A. Se negli ultimi mesi, prima dell’arrivo di Calzona, le sue prestazioni erano calate, la colpa non era certo sua. A differenza di ciò che molti credono, Jack può fare anche la prima punta, ma ha bisogno di un allenatore che sappia fargli giocare la squadra intorno, alla Sarri con Mertens. Palla a terra, passaggi veloci e inserimenti dei centrocampisti.
Per sostituire Osimhen, si sono già fatti almeno dieci nomi di attaccanti provenienti da ogni parte d’Europa, ma in pochi hanno riflettuto sulla possibilità di dare la maglia da titolare a Jack. Ecco, io mi inserisco in questa lista di voci fuori dal coro. Anzi, io credo che, se dovesse restare Calzona, questa possibilità potrebbe seriamente concretizzarsi, a patto, non me ne voglia il Cholito, di affiancargli un degno sostituto.
Vola Jack e non ti curar di chi parla male di te.
Per il quinto anno consecutivo, al Diego Armando Maradona ex San Paolo, il Napoli di Francesco Calzona si impone sulla Juventus di Massimiliano Allegri. La partita termina sul risultato di 2-1 per i padroni di casa, con le reti di Kvaratskhelia (42’), Chiesa (81’) e Raspadori (88’). Per la quarta volta di fila, in campionato, i partenopei fanno registrare un possesso palla superiore al 70% - 71% per la precisione –, collezionando un totale di 581 passaggi.
In nome di una ritrovata pericolosità offensiva, il Napoli crea un buon numero di occasioni da gol (9), circa la metà di quelle della trasferta di Reggio Emilia (21), che aveva visto i partenopei dominare completamente sull’avversario. Da rivedere, invece, la fase difensiva. Dopo gli appena 5 cinque tiri concessi al Sassuolo, in casa propria il Napoli ne concede ben 18 alla Juventus, che paga la scarsa freddezza sotto porta. Restano una preoccupazione costante i calci di rigore: su 6 tirati in questa stagione, il Napoli ne ha segnati appena la metà, due dei quali con Politano, segno evidente che senza l’attaccante italiano, a questa squadra, manca un vice rigorista.
Che sia un anno difficile per chiunque all'interno dell'ambiente Napoli è sotto l'occhio di tutti. Valutare un giocatore durante questa stagione potrebbe rilevarsi contro producente ai fini del vero valore di quest'ultimo. Situazione analoga all'anno scorso dopo la strepitosa cavalcata che ci ha portato il tricolore. I giocatori non erano tutti fenomeni prima e non sono tutti brocchi adesso.
Chi è finito anche fin troppo nell'occhio del ciclone ( a volte dobbiamo dire la verità, giustamente) è stato Kvaratskhelia. A mani basse il giocatore più tecnico del Napoli, ma anche quello che dallo scorso anno ha avuto un calo di efficienza notevole. Nelle statistiche generali della Serie A il georgiano è uno dei calciatori con più dribbling tentati e riusciti nell'uno contro uno, ma quello che ha sprecato maggiori occasioni sotto porta tra i top club. Bello, ma non efficace ci verrebbe da dire. Il Kvara fino al gol contro il Verona ha dimostrato questo. Il ragazzo nell'ultimo mese e mezzo sembrerebbe aver smesso di auto piacersi e di tentare piu dribbling di quelli che veramente gli servono per poter fare la differenza. Da quel destro a giro di un mese fa al novantesimo ha trovato il gol quattro volte, in 3 partite diverse. Tutti i gol sono arrivati calciando direttamente verso la porta, senza quella inutile voglia di superare 8 avversari prima di andare a concludere. Ovviamente il georgiano sa saltare l'uomo, nell'uno contro uno resta uno dei migliori in Europa, ma alla fine se non accompagni il tutto ad una pericolosità che possa incidere per i tuoi compagni, l'aver saltato un avversario rimarrà semplicemente una statistica.
Se il ragazzo ha fatto questo step mentale, mettendo davanti a tutto l'efficacia , la fame di far gol al desiderio di sfidare uno contro tutti le difese avversarie, allora per il Napoli potrà essere sicuramente una nuova parte di stagione positiva . Perché alla fine, le qualità o si hanno o non si hanno, e Kvicha Kvaratskhelia ne ha da vendere. L'importante è saperle usare.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
Marek Hamsik, figura emblematica sia per la città che per il club di Napoli, dimostra nuovamente il suo legame con l'ambiente. Oggi, l'ex capitano del Napoli ha partecipato al pranzo Uefa organizzato in occasione dell'incontro Napoli-Barcellona.
Nonostante le speranze di Calzona di includerlo nello staff tecnico, lo slovacco ha preferito non accettare. Tuttavia, Hamsik sarà presente allo stadio Maradona per assistere all'andata degli ottavi di finale della Champions League. "Un pranzo Uefa incantevole a Palazzo Petrucci, con ospiti affascinati dalla vista di Napoli! Forza Napoli Sempre!!" ha condiviso su X (Twitter) Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, postando una foto con il presidente del Barcellona Laporta e Marek Hamsik.
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